ALMANACUS DOMENICALE - 8 SETTEMBRE
ALMANACUS DELLA DOMENICA
Oggi è Domenica 8 Settembre ventottesima settimana dell'anno e prima del mese
Il sole sorge alle 06:42 e tramonta alle 19:32
La Luna sorge alle 11:53 e tramonta alle 21:38
Fase Lunare : Crescente (20%)
La prossima luna piena ci sarà il 18 Settembre
SCOPRIRE L'ITALIA
RONCIGLIONE (VT)
Non resta che scoprirlo insieme.
Partiamo dal Duomo che fu disegnato dall’architetto Carlo Rainaldi, portato a termine nel 1695 e reso consacrato nel 1726 e dedicato ai Santi Pietro e Caterina. E’ un edificio sviluppato a tre navate e varie sono le opere d’arte come una tela settecentesca che raffigura la Madonna del Rosario e un’altra tela dell’Assunzione. E’ da menzionare la presenza delle ossa di Suor Mariangela Virgili devota santa dei cittadini, che fu terziaria Carmelitana dell’Antica Osservanza e visse sempre a Ronciglione e come tradizione compì diversi “miracoli”.
In Piazza Principe di Napoli, proprio davanti al Comune, si trova il simbolo proprio del borgo, la Fontana degli Unicorni, detta Grande.
Fu voluta da Alessandro Farnese ed è composta da tre vasche concentriche, dove la prima contiene tutta l’acqua. Sulla seconda, che è sorretta da una colonna, vi sono scolpiti gli unicorni che sono il simbolo proprio della famiglia Farnese mentre nella terza ci sono l’altro simbolo ovvero i gigli farnesiani. Tutta la fontana è in pietra estratta dalle cave del vicino lago di Vico mentre gli unicorni e i gigli sono di bronzo. In prossimità di questo monumento vi è stato posto lo scudo blu di protezione un simbolo universale per la protezione dei beni culturali, un simbolo segnalato su apposite mappe che in caso di guerra non può essere colpito, tutto questo dopo il violento attacco subito da Ronciglione durante l’ultimo conflitto mondiale.
Altre tre chiese almeno sono da menzionare come la Chiesa di Santa Maria della Provvidenza dove nel 1742 in merito a un restauro fu scoperto un notevole affresco della Madonna con bambino, dal fuori di questa chiesa, all’ingresso, guardando in basso, si intravede un magistrale ponte sospeso, è il ponte in ferro di Ronciglione, ovvero un ponte arco che attraversa la vallata dove scorre il rio Vicano utilizzato dalle ferrovie lungo la linea Civitavecchia-Capranica-Orte ma che nel 1994 per chiusura della linea il ponte è rimasto come meta “turistica” ; la chiesa del Santo Rosario e la Chiesa di Sant’Andrea senza tetto ma con rimasti frammenti di colonne e capitelli marmorei, tutto in stile gotico.
Vicino a questa ultima chiesa si trova la dominante Rocca di Ronciglione, i Torrioni, che fu eretta dai Prefetti di Vico a protezione della cittadina, divenne poi sede degli Anguillara e dei Farnese.
Oggi dopo vari restauri al suo interno vengono organizzati eventi, feste private, matrimoni e altro.
Per finire un accenno alla Porta Romana che divide il borgo dal centro storico alla zona sud che fu costruita per volontà del Cardinale Odoardo Farnese.
Naturalmente una cosa da nominare di questo paese è il famosissimo e spettacolare Carnevale, uno dei più antichi d’Italia, pare infatti risalga al 1538, anno in cui Papa Paolo III Farnese bandì tre giorni di festa in onore all’investitura del figlio Pier Luigi a duca di Castro e Ronciglione.
In questo periodo carnevalesco le vie del borgo si riempiono di luci, maschere e carri allegorici sfilano tra musiche assordanti. Un altro evento da citare è il Palio delle corse a vuoto, ovvero la corsa dei barberi, che si svolge il 20 Agosto; cavalli senza fantino (scossi come si direbbe a Siena) che corrono per circa un km attraverso le vie del borgo.
Ultimamente Ronciglione è balzato alle notorietà di tutto il mondo per un idolo musicale di tanti….infatti è il paese natio del grande Marco Mengoni e per lui i vicoli e le strade di notte si illuminano delle frasi delle sue canzoni.
Per i golosi c’è un gustosissimo piatto di tortorelli che vi aspetta, ovvero una pasta di sola acqua e farina che viene tagliata lunga e spessa e poi condita, come tradizione vuole, con sugo di fiori secchi di finocchio.
Immagini puzzle da web
LUOGHI LETTERARI IMMAGINARI
Ogni settimana vi presenterò un luogo immaginario ovvero inventato da vari scrittori per sviluppare le loro avventure. I generi letterari saranno diversi, come romanzi, storici, favolistici, gialli ecc…..non nominerò mai l’interprete principale o qualcuno o qualcosa che possa far subito intendere di quale libro stiamo parlando, starà a voi scoprirlo nei meandri delle vostra memoria o riconoscerlo perché magari conoscete il libro in questione. La settimana successiva vi svelerò l’autore e il libro inserendone così un altro e via di seguito per le altre settimane.
Il luogo dell’ultimo Almanacus era tratto dal romanzo di Giovanni Verga il “Mastro don Gesualdo”
GUASTA FORESTA
Questo è il nome di una foresta che fa da sfondo alle prime avventure del nostro eroe, un giovane adolescente la cui madre lo vuol tenere lontano dalla cavalleria; suo marito e altri due figli per essa sono morti.
Il giovane interprete si troverà a entrare in questa foresta e quello che gli si propina davanti è davvero meraviglioso : “…..subito il suo cuore si rallegra per la dolce stagione che si fa lieta e per il canto che ascolta dei tanti uccelli che menano letizia….”. Ma sarà in questo luogo che destino volle che egli incontrasse dei cavalieri di straordinaria bellezza tanto da apparirgli come angeli e proprio per questo lui deciderà di seguirli.
Immagine AI
L’ITALIA DI DANTE…..
(Versi della Divina Commedia riferenti a diversi luoghi dell’amata Italia)
...E fa saper ‘a due miglior da FANO,
a messer Guido ed anco ad Angiolello,
che, se l’antiveder qui non è vano,
gittati saran fuor di lor vasello,
e mazzerati presso a la Cattolica,
per tradimento d’un tiranno fello…..”
(Inf.XXVIII, 76-81)
(Essendo Cattolica un’ambita meta di conquista di Malatestino Malatesta (signore di Rimini) fece uccidere, in proposito, due esponenti maggiori delle famiglie rivali scaraventandoli fuori da una nave, ovvero Guido del Cassero e Angiolello da Carignano. Qui chi parla, dall’inferno, è Pier da Medicina che rivolgendosi a Dante lo prega di mettere in guardia quei due “grandi” di Fano.)
Immagine web : Fano – Rocca Malatestiana
IL VANGELO DELLA DOMENICA
XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Colore Liturgico: VERDE
Vangelo Mc 7, 31-37
In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Immagine web: Nicola Poussin – Estrema Unzione
GOSSIP
(nella Letteratura)
(Una innocente ironia con l’altissimo e dovuto rispetto culturale e morale dei grandi personaggi letterari )
QUANDO UN GRANDE ROMANZO ……
VALE UNA TORTA
L’avventuroso romanzo “Le Tigri di Mompracem” fu pubblicato (per la prima volta) dal veronese Emilio Salgari in appendice (a puntate) sul quotidiano “Nuova Arena”, di cui lui stesso era collaboratore e ne divideva ….i grossi debiti.
L’uscita della prima puntata fu annunciata alla grande nella città di Verona, imbrattandola e tappezzandola con volantini che enunciavano a lettere cubitali : “La Tigre sta arrivando” e con la riproduzione esatta del felino in questione! Fu una vera apoteosi, le vendite ripresero quota e finalmente si riuscì a coprire in parte le richieste dei tanti creditori. Ma….all’inventore di tale successo non rimasero che “briciole” e mai termine fu più appropriato: il direttore del quotidiano premiò Salgari con una bellissima e saporitissima Torta di pan di Spagna e zabaione!
Immagine web:
XX SECOLO
(Eventi culturali, artistici e sportivi inerenti questo secolo nel determinato anno prescelto)
“1968”
LETTERATURA
Propongo alcune opere che vengono pubblicate in questo anno:
- L’avventura di un povero cristiano di Ignazio Silone su Papa Celestino V che Dante colloca nell’Antinferno tra gli ignavi perché “fece per viltade il gran rifiuto”. Vincitore del Premio Campiello
- La scimmia nuda romanzo dello scrittore americano Desmond Morris ritenuto allora “un amaro romanzo biologico”.
- L’airone di Giorgio Bassani ( lo scrittore più noto per altre pubblicazioni come il Giardino dei Finzi Contini , Gli occhiali d’oro e Le storie ferraresi)
- L’istituzione negata una raccolta di saggi di vari autori curata e raccolta da Franco Basaglia che non sono altro che un duro atto di accusa contro gli allora istituti per malati di mente ovvero i “manicomi”.
- Il partigiano Johnny romanzo postumo di Giuseppe Fenoglio
- Il primo cerchio un romanzo di Solzenycin che non poteva essere pubblicato in Russia
Vincitore Premio Strega – L’occhio del gatto di Alberto Bevilacqua
Vincitore Premio Bancarella – La famiglia Moskat di Isac B. Singer
Vincitori Premio Viareggio – La controfigura di L. Bigiaretti per la narrativa, La luce ricorda di G. Vigolo per la Poesia mentre per la saggistica Storia degli Italiani di G.Procacci.
- Il Premio Nobel per la letteratura va al giapponese Yasunari Kawabata (Mille Gru, La casa delle belle addormentate, Il suono della Montagna e tanti altri)
“I ricordi sono una cosa preziosa, non è vero?
La possibilità che gli esseri umani hanno,
in qualsiasi circostanza si trovino, di ricordare le cose del passato,
è sicuramente una benedizione degli dei.” -Y. Kawabata da Prima neve sul Fuji
Immagini puzzle da web: Copertine dei libri
ARTE
Il celebre scultore Giacomo Manzù pone fine alla realizzazione delle porte del Duomo di Rotterdam
A Parigi muore uno dei più grandi rappresentante del movimento artistico “Dadà”Marcel Duchamps che tanto fece scalpore con una sua particolare opera (un orinatoio) presentata alla Mostra di New York.
Muore anche uno dei più illustri pittori sostenitore dell’arte spaziale, Lucio Fontanta (quello dei tagli nelle tele)
Per opera del “geniale” designer italiano Mario Bellini nasce il “mangiadischi” automatico, che per la sua originale forma, per i colori accesi diverrà l’oggetto più venduto e posseduto negli anni a seguire.
Immagini web:
CINEMA
- Indovina chi viene a cena di Stanley Kramer che affronta il tema del razzismo nella perbenista società americana
- Z l’orgia del potere di Costa Gavras una dura condanna sull’ infausto regime dei colonnelli in Gracia
- 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick divenuto uno dei più grandi capolavori della cinematografia mondiale. (Da considerare che il film è tratto da un libro che riscosse altrettanta fama e notorietà, un libro scritto da C.Clarke collaboratore poi con Kubrick per la realizzazione del film. Insieme hanno creato una “ricetta” davvero unica e strabiliante per la fantascienza del tempo e soprattutto quella futura).
- Funny girl di William Wyler dal quale la spigliata e sorprendente Barbra Streisand avrà il premio Oscar come miglior attrice
- Un uomo da marciapiede di John Schlesinger
- Nostra Signora dei Turchi del provocatorio e originale regista teatrale Carmelo Bene.
Vince il Premio Oscar come miglior film Oliver un musical di Carol Reed che destò non poche delusioni e critiche in quanto pur avendo una bella ricostruzione storica, belle le musiche non raggiungeva certo i livelli magistrali di 2001 Odissea nello spazio che avrebbe alla grande meritato il premio)
Al Festival di Venezia trionfa (Leone d’oro) Artisti sotto la tenda del circo: perplessi di Alexandre Kluge, miglior attore a John Marley per il film in bianco e nero, Faces di John Cassavetes e miglior attrice Laura Betti per il film Teorema di P.P.Pasolini.
Immagini web:
SPORT
- Si aggiudica il campionato di calcio il Milan
- Il Giro d’Italia se lo aggiudica il belga Eddy Mercks, il Tour de France all’olandese Jan Janssen , mentre la Vuelta (il titolo spagnolo) la conquista il nostro grande bergamasco (di Sedrina) Felice Gimondi.
- Campionato del mondo su strada lo conquista un altro nostro grande ciclista, il parmense Vittorio Adorni
_ E’ l’anno delle Olimpiadi in Messico, olimpiadi che verranno ricordate come le Olimpiadi delle più alte discriminazioni e proteste razziali. Già all’apertura a Città del Messico violenti scontri tra manifestanti studenteschi e la violenta repressione della polizia causeranno molte vittime.
E’ anche la prima olimpiade dove sarà una donna ad accendere la fiaccola Olimpica e dove per la prima volta le due Germanie gareggiano divise.
I più forti atleti sudamericani le vincitori di svariate gare verranno espulsi dal villaggio olimpico perché accusati di gesti intimidatori e di aver indossato abiti non consoni per una premiazione, i velocisti Tomas Smith e John Carlos per protesta contro la discriminazione razziale negli Stati Uniti, saliranno sul podio scalzi e con il pugno chiuso rivolto verso il cielo. L’indomani altri velocisti (Lee Evans, Larry James e Ron Freman) compieranno lo stesso gesto.
L’Italia esce con un medagliere molto scarno di 3 ori, 4 argenti e 9 bronzi, degli ori tengo a segnalare quello dei tuffi del grande “angelo biondo” Klaus Dibiasi mentre gli altri uno nel canottaggio due-con ( Baran, Sambo e Cipolla) e in ultimo con il ciclismo su strada (Vianelli).
Immagini puzzle da web:
PILLOLE DI SAPIENZA
“ Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità
ma piacere sulle cose dall’alto. Non avere macigni nel cuore.”
Italo Calvino
“Devi prendere il bambino che sei stato e lasciare che lui ti insegni
come si fa a credere nei sogni e nell’amore.”
Marc Levy
“Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce
difficoltà a sufficienza da renderti forte
dolore abbastanza da renderti umano
speranza sufficiente a renderti felice.”
Paolo Coelho
“ Il viaggio migliora la mente in modo meraviglioso ed elimina
i nostri pregiudizi.”
Oscar Wilde
“ In ogni cosa la fiducia che si sa ispirare
costituisce la meta del successo
la fiducia che si avverte è l’altra metà.”
Victor Hugo
RICETTE DI NONNA LINA
Eccoci di nuovo tra i fornelli, a inventare qualcosa da stuzzicare il palato e zittire lo stomaco. Le vacanze vi hanno sicuramente allargato un poco il giro vita, e pensate di farlo poter rientrare in questo rientro…..non ci credo, chi ama mangiare difficilmente bada a queste cose, certo se ci sono problematiche di salute, indubbiamente, ma si vive una volta sola e che ci volete togliere anche il gusto del mangiare?!
Bene allora oggi vi voglio stuzzicare a più non posso, perché questa ricetta che sicuramente con varianti e modi diversi, conoscete sicuramente, ma io ve la propongo come la faceva la mia mamma.
TAGLIATELLE COI FUNGHI
INGREDIENTI
Circa 600gr di tagliatelle all’uovo (una volta si facevano in casa ma ci accontentiamo anche di quelle “secche”, magari un prodotto buono)
150 gr di salsiccia ( io la salsiccia la mangerei anche per colazione)
300 gr di funghi porcini freschi ( oppure 35 gr di quelli secchi)
un quarto di cipolla
uno spicchio d’aglio
olio d’oliva evo quanto basta e desiderate
80 gr di burro
80 gr di formaggio parmigiano grattugiato
un poco di prezzemolo tritato
sale e pepe (io preferisco peperoncino triturato) quanto basta.
Se avete i funghi freschi, provvedete a pulirli ben bene avendo cura di togliere la parte terrosa raschiando anche la cappella e i gambi e poi la vera cucina imporrebbe la pulizia strofinandoli con un canovaccio e mai usare l’acqua per lavarli che questo, dicono, comporta l’abbattimento del sapore e del profumo dei funghi; poi affettateli.
Se avete funghi secchi è bene ammollarli in acqua ben calda, che oltretutto gli toglie anche quelle nascoste scorie, poi scolateli e affettateli.
Prendete la salsiccia, punzecchiatela con i rebbi della forchetta e poi immergetela brevemente in acqua bollente, poi tagliatela a rondelle.
In una casseruola mettete l’olio, lo spicchio d’aglio e la cipolla e li indorate per poi toglierli, a questo punto aggiungete le rondelle di salsiccia, i funghi affettati e salate e pepate (o peperoncino) e cuocete prima a fuoco vivace e poi lentamente aggiungendo piano piano un poco di brodo fino a raggiungere la cottura dei funghi.
Una volta cotte le tagliatelle, scolatele e mettetele in una pirofila ben calda aggiungendovi il burro fuso e il formaggio grattugiato, mescolate leggermente e poi aggiungete il sugo dei funghi e spolverate con un poco di prezzemolo tritato.
Non vi resta che servire e buon appetito…..alla prossima
Nonna Lina
Immagine web
L’OPERA D’ARTE DELLA DOMENICA
PIETRO LORENZETTI – NATIVITA’ DELLA VERGINE
In vicinanza alla festa religiosa del 8 settembre che la chiesa cattolica e quella ortodossa ricordano la nascita di Maria, oggi voglio proporvi un quadro di un grande Maestro dedicato proprio a questo evento.
Secondo i vangeli apocrifi e in specifica quello Protovangelo di Giacomo, si narra che Maria fosse nata da Gioacchino e Anna, e che anticamente in Oriente venisse già ritenuta una particolare festa, mentre la Chiesa occidentale ha avuto i suoi primi “vagiti” intorno al 650 quando per merito di Papa Sergio venne introdotta.
La festa è celebrata in moltissime città e spesso è caratterizzata nell’ambito agricolo con il finire dell’estate e di conseguenza del raccolto.
Sviluppatasi soprattutto nella provincia bizantina della Sardegna è poi esplosa nella diocesi ambrosiana già dal X secolo e basti pensare al Duomo di Milano che per merito di san Carlo Borromeo fu dedicato alla Maria Nascente.
Nel lontano 1335, in via di sistemazione degli altari nel Duomo di Siena dedicati ai santi protettori della città, ovvero Sant’Ansano, San Crescenzio, San Savino e San Vittore, fu commissionato a Pietro Lorenzetti un notevole dipinto che avrebbe dovuto essere ornamento dell’altare di San Savino.
Purtroppo l’opera che noi abbiamo oggi in visione è in definitiva una parte di un trittico in quanto gli scomparti laterali sono stati perduti nel tempo e raffiguravano appunto San Savino e San Bartolomeo e pure la predella che la rifiniva è andata scomparsa e rappresentava le storie di San Savino.
Ma è comunque da ammirare l’episodio della Natività della Vergine, parte centrale di quel detto “trittico” dove la magistrale mano del Maestro ha dato vita a una delle più “veriste” rappresentazioni. Pur essendo divisa in tre scomparti delimitati e definiti da tre pilastri verticali, la scena dominante è quella della madre Sant’Anna che adagiata sul letto, dopo l’avvenuto parto, è visitata da una donna mentre guarda e segue le due ancelle “ostetriche” che eseguono il primo lavaggio di Maria. Sulla destra dominano altre due ancelle che portano della biancheria pulita decorata con giochi ornamentali di colore bianco e nero (colori della città di Siena).
Ma il tutto è doviziosamente e dettagliatamente raffigurato, gli arredi e le suppellettili, dalle mattonelle del pavimento alle stelle sulle volte, il ventaglio intrecciato e gli asciugamani decorati che già abbiamo citato, il letto a cassone tipico medievale e la coperta a scacchi ...insomma una stanza viva e comunque in movimento dove vige un certo pathos di allegria e frenesia del fare, seguire, essere presenti e lavorativi.
Una scenografia “in movimento” che ci rende quasi partecipi e ci porta pure a sentirci quasi in dovere di fare un qualche cosa per renderci d’aiuto.
Sulla sinistra si coglie un diverso ambiente, è sicuramente fuori dalla stanza ma attiguo, l’ambientazione è più pacata, molto “architettonica”, e si evolve in un cortile presumibilmente il Palazzo pubblico di Siena. Quivi un anziano, Gioacchino il padre di Maria, che viene avvicinato da un fanciullo che sicuramente gli sta annunciando la lieta notizia della nascita della figlia.
Possiamo con certezza assoluta asserire che questa opera del Lorenzetti può benissimo rientrare tra le sue più belle rappresentate anche per l’insolita e originale rappresentazione della scena in un “trittico” in cui non esiste divisione netta, ma una continuazione, come la camera di Sant’Anna, e una profondità che al tempo erano quasi improponibili e impensabili. Una composizione bizantina ma nell’insieme un dipinto italiano dalle chiare influenze di Giotto.
Una nota il quadro è firmato e datato e l’iscrizione è visibile sulla cornice sotto il pannello centrale ed è la seguente: PETRUS LAURENTII DE SENIS ME PINXIT MCCCXLII
Immagine web: Pietro Lorenzetti - Natività della Vergine
DI FAVOLA IN …….FAVOLA
IL CORVO CHE VUOLE IMITARE L’AQUILA
(Jean de La Fontaine)
Vedendo un Corvo l’Aquila, che audace
rapiva un agnelletto,
più debol, ma non men di lei vorace,
vuol tentare il medesimo colpetto.
Senza pensarci molto,
salta addosso a un magnifico montone,
un bocconcin da far gola agli Dèi
e ch’era riservato al sacrificio,
a lui gridando: - Il fatto mio tu sei.
Non so chi t’abbia fatto così bello,
ma non potrei trovar miglior boccone -.
E, come dissi, piomba sull’agnello.
Ma udite caso strano!
Quella gentile ovina creatura
pesava come un cacio parmigiano,
e aveva un pelo d’una tal natura,
così folto, diremo,
che la barba parea di Polifemo.
Quel pelo aggrovigliò del mio corbaccio
così bene gli sgraffi,
che non poté più trarsene d’impaccio.
Venne il pastor, lo prese, e il tristo augello
fu dato ai pastorelli per zimbello.
Aggiunge qui la solita morale
che l’esempio è un solletico fatale:
l’un nasce ladro e l’altro ladroncello,
né a tutti i prepotenti è ugual destino.
Dove passa la vespa, nel tranello
rimane il moscherino.
Immagine web: by Cochin-Oudry
MOTIVO DEL GIORNO
Marco Mengoni – Due vite
Segno zodiacali del mese: VERGINE dal 24/08 al 22/09
Commenti
Posta un commento