domenica 21 maggio 2023

ALMANACUS DOMENICALE - 21 MAGGIO

ALMANACUS DELLA DOMENICA


Oggi è Domenica 21 Maggio ventesima settimana dell'anno e terza del mese

Il sole sorge alle 05:43 e tramonta alle 20:29

La Luna sorge alle 06:35 e tramonta alle 22:49

Fase Lunare : Luna Nuova

La prossima luna piena ci sarà il 4 Giugno



SCOPRIRE L'ITALIA


EMILIA ROMAGNA UNA REGIONE


E' quasi difficile dare un'origine etnica a questo popolo dell'Emilia Romagna, nei secoli passati e nelle ere trascorse sono vari le dominazioni che passarono da questa terra, i Liguri, gli Umbri, gli Etruschi, Galli, Romani ecc. una mescolanza che però ha contribuito a formare quel popolo che pur non avendo una comune uniformità fisica riconoscibile ha però un denominatore morale unico: la volontà di lavorare con assiduità e un sentimento profondo che la distingue per essere buona e socievole. Un carattere passionale che forse si accende di più nella Romagna, ma sicuramente più pacati emotivamente verso Bologna, mentre potremmo dedurre che verso il nord, partendo proprio da Bologna, abbiano più predisposizione al calcolo nelle cose affettive, senza dimenticare lo spirito d'accoglienza e la dolcezza dei Ferraresi. In Emilia Romagna non si parla un vero e puro dialetto, se ne parlano molti e l'espressione varia da Rimini a Piacenza e così via con sfumature che possono comunque associarsi alle regioni vicine.

FERRARA – Pare che all'origine le genti di questa città abitassero su palafitte, lottando così su grandi acquitrini che risedevano sulla regione, poi nel tempo ebbe a crescere la bellezza e importanza di questa città, che ebbe addirittura splendori principeschi. Dai suo palazzi, dalle sue larghe vie, dalla sua reggia passarono sovrani, scrittori, artisti, e tante alte nobili figure. Basti pensare ai fasti della Corte Estense guardando il grandioso Castello nel centro della città che si specchia in un profondo fossato e ancora domina con la sua struttura, dove internamente spettacolari affreschi, le ristrutturate prigioni e la cappella marmorea contribuiscono alla fantasia gli spettatori. Altri palazzi attestano la grandiosità della città, come quello detto dei “Diamanti” di Schifanoia, diamanti perchè la facciata è ricoperta da ben circa 12.600 bugni. La cattedrale ariosa di logge e arcate.

RAVENNA – Sovrana come una seconda Roma con Onorio Augusto e capitale con Teodorico e i Bizantini, questa cittadina custodisce monumenti unici di bellezza; i prodigiosi mosaici nel mausoleo di Galla Placidia, il Battistero, Sant'Apollinare Nuovo, San Vitale e pochi passi fuori la città il sepolcro di Teodorico per non parlare a distanza di pochi chilometri della Basilica di Sant'Apollinare in Classe anche questa con meravigliosi mosaici. Non si può comunque nominare questa nobile città senza pensare a Dante che proprio nella folta pineta di Classe trovò ispirazione per il Paradiso Terrestre, e dove ora trova riposo nel sepolcro presso la chiesa di San Francesco in città.

PIACENZA – Colonia avanguardia dei Romani contro i Galli cisalpini ebbe il suo splendore nell'epoca comunale e ducale , spiccano tra i suoi monumenti la romanica basilica di San Savino, la cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina da cui spicca un ardito campanile, Sant'Antonino che domina con una grossa torre campanaria ortogonale, il Palazzo del Comune, il Palazzo Farnese e tanti altri ancora.

PARMA – Conobbe tempi principeschi con i Farnese e coi Borboni e ebbe cultori di scienze, lettere e arti e di questo tempo restano memorie i suoi palazzi come il Duomo con il suo alto campanile, un duomo ricco di pitture e intagli e da una bellissima cupola affrescata dal Correggio ,l'armonioso Battistero, la chiesa di San Giovanni dove pure la cupola è affrescata dal Correggio, Santa Annunziata, il colossale Palazzo della Pilotta che vanta un grandioso Museo e un affascinante Teatro Farnese, oltre alla fascinante Galleria, l'Archivio di Stato e l'Accademia delle Bella Arti.

REGGIO EMILIA – Agricola e commerciale possiede anche essa notevoli palazzi e chiese come il Duomo e il Battistero.

MODENA – Cittadina che giace si può dire nella fertile pianura da cui spicca la “Ghirlandina” agile torre simbolo della città sita a fianco dell'abside del Duomo . Da nominare il bellissimo Palazzo Ducale al cui interno vi è la preziosa e singolare biblioteca L'Estense.

BOLOGNA – Quando si pensa a Bologna si pensa naturalmente all'Università, non per niente il suo “nomignolo” appropriato che la distingue è “la Dotta”. Ma a un altro nomignolo la si associa ovvero “la grassa” per la sua ghiotta e succulenta cucina. E' una città signorile, bella, le cui nobili vie sono fiancheggiate da imponenti palazzi, tutta portici e arcate. Il cuore della città è la Piazza Maggiore dove spicca la grandiosa cattedrale di San Petronio e la Piazza adiacente del Nettuno così detta proprio dalla prodigiosa fontana che spicca al centro di questa piazza, una scultura di Jean de Boulogne noto comunque come il Giambologna e dove si affacciano il Palazzo Comunale e il Palazzo del Podestà. Da non dimenticare oltre la cattedrale citata altre sontuose chiese come Santa Maria dei Servi, San Francesco, Santo Stefano . Erano circa duecento le torri che sormontavano questa grande città ma due ormai famose e simbolo sono rimaste , la Torre degli Asinelli alta ben 98 metri e a fianco la tronca e inclinata Torre Garisenda che pure da Dante è nominata.

E poi i palazzi come il Malaguti, il Malvezzi, Bevilacqua, Albergati ecc …....e non possiamo uscire da questa città senza nominare l'adiacente colle della Guardia da dove domina il santuario di San Luca raggiungibile anche a piedi da Porta Saragozza con un sentiero porticato con ben 600 arcate e lungo circa quattro chilometri, nominato Patrimonio mondiale.

RIMINI – All'inizio della Via Emilia sotto l'arco di Cesare Ottaviano Augusto eretto intorno all'anno 27 a.C. sorge questa nobile cittadina. Ma oltre a questa gemma architettonica, la cittadina vanta anche il tempio Malatestiano sorto per volere di Sigismundo Malatesta su disegno di Leon Battista Alberti, poi la Cattedrale superba per la ricchezza delle sculture che l'adornano e per i marmi che la rivestono.

Di questa favolosa regione, non resta che citare alcuni nomi o cose che bastano a identificarla, come Ferrari, Maserati o Lamboghini, Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano, Spaghetti Barilla, oppure Dalla, Morandi, Vasco, Guccini, Liga e tante altre ancora......Emilia Romagna dove il suo popolo è un popolo che non si dispera mai, dalle macerie si fa una cattedrale, dal dispiacere si fa un carnevale, EMILIA ROMAGNA SEI TUTTI NOI E NOI SIAMO TUTTI CON TE.

Immagini puzzle da web:




APPUNTI PER UNA LETTURA


Ogni domenica posterò sempre un brano che parla di un personaggio principale tratto dalle pagine del libro in questione….lascio a voi indovinare il titolo del libro e l'autore.....la soluzione la prossima domenica.

(La soluzione della domenica precedente era “C'ERA DUE VOLTE IL BARONE LAMBERTO OVVERO I MISTRI DELL'ISOLA DI SAN GIULIO ” di GIANNI RODARI)


C'è stato un tempo in cui ci siamo chiesti se eravamo guerrieri o vigliacchi. L'epidemia rispose per noi.Ma non della cecità che gli uomini hanno sempre conosciuto. Di una peste luminosa, un calare di chiarissime tenebre, un'eclisse all'inverso, che ha ormai l'Occidente.

Oltre alla vista, questo mal bianco ci ha tolto anche i nomi. Ma forse erano spariti da un pezzo, insieme alle profezie e ai castighi, e al senso di fratellanza che ci rendeva simili.

Solo io, moglie d'un medico, non sono stata toccata dal contagio. Nessuna saracinesca s'è chiusa fragorosa sulla mia umanità. I miei occhi sono rimasti spalancati di fronte all'avanzare di questa distesa di neve, ostinatamente aperti nel lazzaretto che è divenuto il nostro presente. Un ultimo sguardo per quanto rimane, per quanto si salva da questo inferno di luce.


TITOLO E AUTORE ( da indovinare)

Immagine web: Parziale della copertina del libro





IL VANGELO DELLA DOMENICA


ASCENSIONE DEL SIGNORE

Colore Liturgico BIANCO


Mt 28, 16-20


In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».


Immagine web: Ascensione di Pietro Perugino




FAVOLA DELLA DOMENICA



IL CAPRO E LA VITE (Esopo)



Nel tempo dell'anno in cui la vite “butta”,un capro ne stava

brucando i germogli. La vite allora gli disse:”Perchè mi dai il

guasto? Che infatti, non c'è n'è di erba? Comunque quando ti

prenderanno per sacrificarti,io fornirò tutto il vino di cui avranno bisogno.”.

La favola stigmatizza gl'ingrati e coloro che vogliono prevaricare

a danno degli amici.


Immagine da Aesop's Fables illustrated by Arthur Rackham (Ed.Ballantyne & Company LTD- London 1912)



IL MOTIVO DEL GIORNO


BOLOGNA (Francesco Guccini)




L'OPERA D'ARTE DELLA DOMENICA


Lorenzo Mattotti




Segni zodiacali del mese: GEMELLI dal 21/5 al 21/6


CANCRO dal 22/6 al 22/7





domenica 14 maggio 2023

ALMANACUS DOMENICALE - FESTA DELLA MAMMA (14 MAGGIO )

ALMANACUS 14 MAGGIO

FESTA DELLA MAMMA

Immagine web:


LUPA CAPITOLINA


C’è una madre che forse si può considerare la più amata e considerata da secoli e secoli, anzi, secondo le leggende, addirittura la levatrice di due gemelli che crearono quella che viene definita la città del mondo.

La Lupa Capitolina è una statua di bronzo ma è soprattutto la vera icona che identifica la città stessa di Roma, voluta e amata, custodita e protetta da secoli perché una leggenda, una delle tante, ma forse più potente e acclamata, narra di due bambini Romolo e Remo, figli illegittimi del Dio Marte che fecondò la vestale Rea Silvia. Scacciato dal trono Numitore, che altri non era che il nonno dei due gemellini, dal fratello Amulio che ne ambiva il potere, quest’ultimo per la paura che i due nipoti un domani avessero potuto rivendicarne il trono, dette ordine che fossero gettati nel Tevere, ma il buon cuore di un’ancella fece si che fossero deposti dentro una cesta di vimini e lasciati trasportare dalla corrente.

Il destino volle però che dopo poco la cesta si incagliasse alle pendici di un colle e quivi trovarono riparo e sostentamento da una Lupa che aveva da poco sgravato ma dei suoi cuccioli non c’era stato niente da fare.

Allattati e tenuti al caldo presso un antro (riconosciuto poi come il famoso lupercale presso il colle Palatino), la Lupa seppe accudire amorevolmente i due bambini come se fossero suoi finchè un giorno un pastore, Faustolo, passando nelle vicinanze trovò la tana e i due piccolini. Desideroso di avere figli, ma la natura era stata avversa con sua moglie, li prese e li portò a casa sua, dove la consorte li accolse con tale amore e devozione più che fossero suoi figli.

La Lupa Capitolina è una statua bronzea che si trova presso i Musei Capitolini ed è di dimensioni quasi naturali.

La sua storia pare abbia origine addirittura dagli Etruschi in quanto si pensa che furono loro i primi a fonderla, alcune voci addirittura parlano di due statue bronzee di cui una sita nel Lupercale.

Di quest’ultima si narra che due edili, Quinto Fabio Pittore e Quinto Ogulnio Gallo vi aggiungessero la scultura dei due gemelli e posta nei pressi del Campidoglio, ma un fulmine la colpì. Fu deciso allora di spostarla e metterla a riparo dentro il Campidoglio.

Intorno ai primi del 300 pare fosse trasportata nel Lupercale ma già senza i due gemelli che forse rimasero distrutti nei vari spostamenti. Ebbe poi altra dimora nel Laterano, sulla facciata posta su un basamento di pietra e sostenuta da un accorgimento di grappe di ferro infisse nel muro. Nel 1471 entrò nella chiesa di San Teodoro sotto il Palatino, poi Papa Sisto IV la donò ai Conservatori. In seguito furono scolpiti di nuovo i due pargoli e stavolta da Antonio Pollaiolo.Riposta finalmente su un piedistallo al centro della sala dei Capitolini, quivi si può ammirare ancora .


Immagine web: Scultura Lupa Capitolina





LIBRI SULLA MAMMA


LE MANI DELLA MADRE – MASSIMO RECALCATI


Assunto psicologico sul significato di essere madre oggi e la cognizione di donna e madre in questa società contemporanea. Una ricerca basata su diversi ritratti di vita. Interessante e esplicito il sottotitolo “Desideri, fantasmi ed eredità del materno”.

Immagine web: Copertina del libro




UNA MADRE LO SA – CONCITA DI GREGORIO


Venti episodi inerenti e similari che trattano dei vari modi di essere madre o addirittura di non esserlo affatto, attraverso storie di vita vissuta.

Immagine web: Copertina del libro



LA FIGLIA OSCURA – ELENA FERRANTE


La protagonista, Leda, durante una vacanza in solitaria senza le figle che hanno deciso di raggiungere il padre, si ritroverà a riflettere su se stessa e sul suo ruolo materno sollecitata dalla conoscenza sulla spiaggia di una giovane madre e della sua bambina.

Immagine web: Copertina del libro 




LETTERA A UN BAMBINO MAI NATO


Contatto diretto e angosciante con la propria coscienza, la coscienza di una giovane in stato di gravidanza che si pone un'enorme domanda “ Basta volere un figlio per costringerlo alla vita?”.


A chi non teme il dubbio,
a chi si chiede i perché
senza stancarsi e a costo
di soffrire di morire
A chi si pone il dilemma
di dare la vita o negarla
Questo libro è dedicato
da una donna
a tutte le donne.

(Oriana Fallaci)

Immagine web: Copertina del libro




MADRE CORAGGIO E I SUOI FIGLI – OPERA TEATRALE DI BERTOLT BRECHT


Opera teatrale del grande Brecht messa in scena nel 1938, una vera e propria condanna alla guerra, quella prossima e quella di sempre futura, con le vicissitudini di una madre i cui figli, come tutti i figli del mondo, dovranno andare a quella guerra, in questa opera si parla della guerra dei Trent'anni del 1600, ma come tutte le guerre è uguale a tante altre perchè la guerra potrà anche dare da vivere ma dà soprattutto e esclusivamente la morte.

Immagine web: Copertina del libro




FILM SULLA MAMMA


MOTHERS AND DAUGHTERS di Paul Duddridge (2016)


Classico film a episodi che ha come base narrativa la diversa visuale sul concetto maternità e gravidanza.

Nel primo episodio un'intraprendente fotografa ha il suo momento magico potendo seguire da vicino il tour di una grande e famosa rockstar, ma qualcosa di assolutamente improvviso le toglie l'opportunità. E' in stato di gravidanza!

Nel secondo una stilista glamour di reggiseni viene contattata in segreto dalla figlia che aveva dato in adozione

Il terzo parla della difficoltà di una ragazza nel chiedere aiuto economico per far realizzare il sogno di aprire una pasticceria al suo ragazzo.

Il quarto una figlia si trova a dover soccombere al successo che invade sua madre.

Quinto e ultimo episodio una giovane alla morte di colei che credeva madre, scopre che in realtà altro non era che sua nonna, mentre quella che credeva sua sorella risulta in effetti sua madre.

Immagine web: Locandina del film



TUTTO SU MIA MADRE di Pedro Almodovar (1999)


Nella capitale spagnola un ragazzo rimane ucciso in un incidente mentre lui a piedi stava inseguendo una famosa attrice. La madre, Manuela, decide allora di rintracciare il padre del ragazzo che al momento è diventato un traveste “Lola”. Al contempo conoscerà un altro travesta che è amico conoscente proprio di quell'attrice che indirettamente è stata causa della morte del figlio.

Immagine web: Locandina del film



LA PRIMA COSA BELLA di Paolo Virzì (2010)


E' un exploit di ricordi da parte di un insegnante di lettere a Milano, ricordi che lo portano alla sua infanzia e al ricordo indelebile della sua bellissima madre, ricordi che sanno di poesia e purtroppo anche di cruda realtà, tutto svolto in quella città che gli manca tanto, Livorno.

Immagine web: Locandina del film



MAMMA ROMA di Pier Paolo Pasolini (1962)


Crudo e quasi violento rapporto tra madre e figlio, una madre prostituta “Mamma Roma” che ha deciso di rompere con la vita sposando il suo protettore mentre il figlio la disprezza per quello che era. Il sacrificio di una madre che fa tutto pur di dare un nobile futuro al figlio, mentre questo piuttosto che dar ragione alla madre preferisce una vita ai massimi dell'illegalità.


Immagine web: Locandina del film



LO SPECCHIO DELLA VITA (1934)


Tra conflitti di classe e odio razziale si intreccia la vita di una bambina che viene affidata alle sue cure a una governate di colore da parte di sua madre famosa attrice, che se ne libera essendo rimasta vedova. La governante al contempo ha anche lei una figlia che risente del fatto di essere nera e per ribellione scappa di casa.

Immagine web: Locandina del film



LION – LA STRADA VERSO CASA (2016)


In un distretto indiano, un bambino Saroo decide di seguire suo fratello che lavora come trasportatore di balle di fieno, ma inavvertitamente si addormenta e si risveglia solo e abbandonato. Sempre in cerca del fratello sale su un treno fermo, che però inavvertitamente parte e che lo porterà alla distanza di circa 1600 chilometri , trovandosi così a Calcutta. Solo, senza conoscere nessuno e nemmeno la lingua, dopo varie peripezie si troverà in un orfanotrofio dove poi verrà adottato da una famiglia australiana. Venticinque anni dopo vuole rimettersi alla ricerca della sua vera famiglia.

Immagine web: Locandina del film



POESIE SULLA MAMMA


Supplica a Mia Madre - Pier Paolo Pasolini


È difficile dire con parole di figlio

ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.


Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,

ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.


Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:

è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.


Sei insostituibile. Per questo è dannata

alla solitudine la vita che mi hai data.


E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame

d’amore, dell’amore di corpi senza anima.


Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu

sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:

ho passato l’infanzia schiavo di questo senso

alto, irrimediabile, di un impegno immenso.


Era l’unico modo per sentire la vita,

l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.


Sopravviviamo: ed è la confusione

di una vita rinata fuori dalla ragione.


Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.

Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…



Le Mani della Madre - Rainer Maria Rilke


Tu non sei più vicina a Dio

di noi; siamo lontani tutti. Ma tu hai stupende

benedette le mani.

Nascono chiare in te dal manto,

luminoso contorno:

io sono la rugiada, il giorno,

ma tu, tu sei la pianta.


Vergine madre, figlia del tuo figlio - Dante Alighieri


Vergine madre, figlia del tuo figlio,

umile e alta più che creatura,

termine fisso d’eterno consiglio,

tu se’ colei che l’umana natura

nobilitasti si’, che ‘l suo fattore

non disdegnò di farsi sua fattura.


Nel ventre tuo si riaccese l’amore,

per lo cui caldo ne l’eterna pace

così è germinato questo fiore.


Qui se’ a noi meridiana face

di caritate, e giuso, intra mortali,

se’ di speranza fontana vivace.


Donna, se’ tanto grande e tanto vali,

che qual vuol grazia e a te non ricorre

sua disianza vuol volar senz’ali.



La parola più bella - Marino Moretti


Mamma. Nessuna parola è più bella.

La prima che si impara,

la prima che si capisce e che s’ama.

La prima di una lunga serie di parole

con cui s’è risposto alle infinite,

alle amorose, timorose domande

della maternità.

E anche se diventassimo vecchi,

come chiameremmo la mamma

più vecchia di noi?

Mamma.

Non c’è un altro nome.


Per la mamma - Gianni Rodari


Filastrocca delle parole:

si faccia avanti chi ne vuole.

Di parole ho la testa piena,

come dentro ‘la luna’ e ‘la balena’.

Ma le più belle che ho nel cuore,

le sento battere: ‘mamma’, ‘amore’.


Mamma – Roberto Busembai (errebi)


Una mattina, così improvvisamente,
trovasti la maniera di fare le valige,
tu che niente sapevi di viaggiare,
lasciasti indifferente un mazzo di rose
sul lungo davanzale,
di una finestra ancora aperta al sole,
così senza parole e senza un saluto
prendesti il primo treno che passava,
sapendo che non saresti più tornata.
Un giorno, così, come un niente
avevi attraversato nel presente
e ti eri tuffata nell'eterno passato,
distrattamente avevi dimenticato
sul marciapiede della vita,
valigia, sogni e fiori di speranze.
Solo un saluto di riguardo
ora mi sovviene,
ciao Mamma per tutto il tuo bene.


MUSICHE SULLA MAMMA


BENIAMINO GIGLI – MAMMA





LUIGI TENCO – VEDRAI VEDRAI





EDOARDO BENNATO – VIVA LA MAMMA






AFTERHOURS – RITORNO A CASA



FRANCESCO RENGA – TRACCE DI TE





ANIMAL MOTHER



TRE MADRI


Portava un nome particolare ma era una donna solare, aveva nei sogni e nei capelli il biondo del grano e nel cuore il rosso del papavero, che poi era il suo fiore preferito, aveva dentro di se il frutto di una nuova stagione e non era il primo ma chissà lo sentiva come unico e vero. Portava un nome che pareva venisse da lontano, come quel figlio che sentiva dentro scalciare, ma aveva deciso che lo avrebbe chiamato come quel nome che aveva sentito pronunciare un giorno sul limite di un campo pieno di papaveri da sfiorire e lo scrisse sul diario per non farlo dimenticare , quasi avesse nel sentore di non poterlo mai pronunciare. Era di maggio, i papaveri in fiore e quel suo fiore lo vide appena sbocciare. Portava un nome particolare, Aieda, ma impose prima di sfiorire che si chiamasse Roberto e nessun altro nome per quel suo ultimo figlio, e poi dimenticare.


Il nome era comune, portava la sua vita dedita alla famiglia fatta di figli, più di quattro e due mariti, uno giovane perso e mai dimenticato dal ferro e fuoco di una guerra da non dimenticare, l'altro forse solo per sostentamento, quattro figli per una ormai non più giovanissima contadina era difficile sognare. E oltre a fieno, grano e granturco, fagioli e animali da cortile c'era il bisogno ancora di lavorare e quale lavoro era per lei naturale, badare a un figlio anche se quel figlio non fosse stato suo.

Si chiamava Roberto e lo portarono ancora in fasce, pochi giorni e lo deposero come un fiore reciso sulle sue calde mani come fossero acqua fresca e salutare. E lo crebbe ed educò nei primi anni più di quelli che aveva custodito e guardato, i suoi figli, e lo tenne prezioso come un cuore che non riuscì mai a staccarsene nemmeno quando un giorno, dopo sei anni, così come era arrivato se lo vide “rapire” per ritornare a chi glielo aveva donato. Si chiamava Lina, ed era bella come il sole e del sole non ce ne possiamo mai dimenticare, anche se la lontananza fa dimenticare, la luce per Roberto era ancora vicina ed era quella che doveva coltivare.


Mai avrebbe pensato, ormai che l'età giovanile era sfiorita, dedita alla famiglia non tanto per dovere ma per pura dedizione, ormai che i quarant'anni erano assai cresciuti, mai avrebbe immaginato che un lontano cugino, non certo un principe ne un re di terre lontane, le facesse la proposta di maritare. Non fu determinante il suo invito, ma la dote che portava, un figlio da costudire, crescere, educare fu l'incanto che le fece accettare. Si chiamava Gina, un nome di un paese particolare, un nome di una donna che per quel non figlio diede il suo amore e ne fece il suo scudo particolare.

Roberto cresceva e tutto questo avrebbe nel tempo poi a conoscere e a dovere capire, ma tre madri forse sono troppe o forse sono niente, tre madri e nessuna la particolare o tutte e tre con il loro unico modo di amare.

Tre madri, tre pezzi di un puzzle che insieme possono formare quella parola che forse Roberto avrebbe sempre voluto davvero pronunciare......MAMMA.


Roberto Busembai (errebi)

Immagine web: Pompeo Batoni - Madonna con Bambino





MADRE NELL'ARTE







UNA MADRE



Quando ho cominciato a pensare a questa pagina dedicata alla Mamma, era mia intenzione parlare di quelle mamme che nella storia hanno fatto “storia”, madri famose, regine, scrittrici, scienziate, attiviste e che altro, ma la classifica si faceva sempre più lunga e minuziosa e era a quel punto fare delle scelte, scartare, e poi su che basi? Sulla mia particolare discrezione, ma non lo ritenevo giusto e al contempo mi rendevo conto che erano tante (fortunatamente) le madri di cui avrei dovuto parlare. Poi ho avuto la fortuna di imbattermi in un articolo che parlava di una madre speciale, di una vera “Madre Coraggio”, che non era “nessuno” e che non era ne ricca ne famosa, insomma una madre comune, una vera, semplice e grande MAMMA.

Così ho scelto di parlare di lei a emblema di tutte le “semplici” MAMME del mondo, di quelle che si prodigano con le loro potenzialità e forse oltre per la salvaguardia e l’amore dei propri figli, ovvero quella mamma che avete accanto, o avete comunque avuto, o che comunque quella che vi ha amato e sorretto e difeso come suo figlio, la vostra, la nostra, la mia mamma.

Mamma Lucia ha un figlio affetto da tetraparesi spastica distonica, una patologia che lo rende quasi del tutto invalidante, ma lei vuole che suo figlio, Fulvio, debba avere un futuro comune e uguale a tutti gli altri, quelli “normali”, e con enormi sacrifici dovuti soprattutto a fattori economici, a pesi fisici ma soprattutto psicologici, dopo battaglie, ostinazione e costanza, lotte per abbattere le barriere architettoniche ma soprattutto a quelle dovute dal pregiudizio e dalla diffidenza della società e di chi vi appartiene, riesce a donare a Fulvio tutto quello che avrebbe avuto da solo fosse stato “comune”. Non solo ma Fulvio era appunto particolare e tale davvero lo è diventato, un fisico nucleare di fama mondiale, e non era più solo un figlio “normale” ma era diventato, per lei e per merito di lei, SPECIALE.

Immagine web:





Segni zodiacali del mese: TORO dal 21/4 al 20/5


GEMELLI dal 21/5 al 21/6



ALMANACUS DOMENICALE - 5 NOVEMBRE

ALMANACUS DELLA DOMENICA Oggi è Domenica 5 Novembre quarantaquattresima settimana dell'anno e prima del mese Il sole sorge alle 06:46 e ...