ALMANACUS DOMENICALE - 7 LUGLIO
ALMANACUS DELLA DOMENICA
Oggi è Domenica 7Luglio ventottesima settimana dell'anno e prima del mese
Il sole sorge alle 05:41 e tramonta alle 20:48
La Luna sorge alle 06:44 e tramonta alle 22:21
Fase Lunare : Nuova (1%)
La prossima luna piena ci sarà il 21 Luglio
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CHIANALEA di SCILLA (RC)
E’ una delle destinazioni più graziose della costa tirrenica calabrese, spesso citata come una piccola Venezia del Sud, ovvero il quartiere antico di Scilla in provincia di Reggio Calabria, Chianalea.
Essa si erge sopra uno sperone roccioso che cade a precipizio nel mare e possiede un centro storico assolutamente originale e interessante, le case sono separate da piccolissime viuzze e pare nascano direttamente dal mare in quanto fungono quasi da scogli, un’architettura naturale denominata e conosciuta come Piano della Galea.
Le sue origini sono Omeriche, ovvero pare abbia avuto insediamenti da parte dei troiani in cui ritrovarono in questo angolo benedetto una fonte propiziatoria per quanto riguarda la pesca, e tutt’ora è un centro famoso per la pesca soprattutto del Pesce Spada.
Intorno al IX secolo vi si stabilirono dei monaci italo-greci, i Padri Brasiliani sotto il dominio dei bizantini che a loro volta furono sottomessi dai normanni e via di seguito da altre dominazioni fino a citare la più famosa dominazione dei Ruffo che ne edificò a protezione del borgo un austero castello, poi trasformato in residenza da un discendente nel 1532, che dall’alto del costone domina su tutto il porto. Il castello ancora in buone condizioni è oggi visitabile e viene utilizzato per mostre, convegni ecc e da qui si può ammirare uno dei più bei panorami che porta lo sguardo a intravedere le coste siciliane e le isole Eolie.
All’interno del borgo come dicevo, numerose viuzze lo attraversano tra case che quasi si toccano, varie e particolari fontane lo abbelliscono e la chiesa dedicata a Santa Maria del Portosalvo del XVII secolo lo impreziosisce sita proprio al centro del paese. Un’altra chiesa dedicata a San Giuseppe si trova invece all’estremo nord.
Se durante il giorno il borgo è un incanto, la sera, al tramonto è assolutamente una visione fantastica, data la sua posizione particolare e alle prime illuminazioni, i colori e l’effetto sono indescrivibili. Un fascino che tocca l’occhio e va diretto al cuore.
Naturalmente non potete venirne via senza assaggiare il Pesce Spada che è il principe della gastronomia di Scilla e viene servito nelle più varie ricette, anche se il classico è il trancio alla brace o alla griglia con aromi;
ma se volete davvero assicurarvi il piatto propriamente tipico e caratteristico dovete assolutamente farvi fare un “panino” con il pesce spada grigliato, accompagnato da insalata e pomodoro fresco più il “salmoriglio” ovvero una salsa a base di origano, vino bianco, sale, olio Evo e limone.
Immagini puzzle da web
LUOGHI LETTERARI IMMAGINARI
Ogni settimana vi presenterò un luogo immaginario ovvero inventato da vari scrittori per sviluppare le loro avventure. I generi letterari saranno diversi, come romanzi, storici, favolistici, gialli ecc…..non nominerò mai l’interprete principale o qualcuno o qualcosa che possa far subito intendere di quale libro stiamo parlando, starà a voi scoprirlo nei meandri delle vostra memoria o riconoscerlo perché magari conoscete il libro in questione. La settimana successiva vi svelerò l’autore e il libro inserendone così un altro e via di seguito per le altre settimane.
Il luogo della settimana scorsa era …..una vallata descritta nella conclusione della Sesta giornata del Decamerone di Giovanni Boccaccio.
PALAZZO TRAO
Questo palazzo è insito in un famoso romanzo e per l’autore appartiene alla nobilissima famiglia Trao. Esso è un sontuoso palazzo tardo barocco che l’autore lo descrive ormai in decadenza, e ospita due anziani fratelli e la loro sorella Bianca che poi sposerà l’interprete di questo romanzo.
Nonostante l’autore abbia inventato il cognome dei proprietari , in effetti il palazzo è davvero esistente e naturalmente porta un altro cognome molto altisonante, sito in un paese della Val di Noto, subì realmente una disastrosa rovina a causa di un minaccioso terremoto, fu poi ricostruito in totale stile barocco. Tra queste mura si consumano le pagine più importanti del romanzo stesso, tra sorti di tradimento e accettazione di un figlio di cui la gente parla non essere proprio del padre naturale.
Immagine web: Palazzo Trao-Ventimiglia
IL VANGELO DELLA DOMENICA
XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Colore Liturgico: VERDE
Vangelo Mc 6,1-6
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Immagine web: Gesù nella Sinagoga di Nazareth
XX SECOLO
(Eventi culturali, artistici e sportivi inerenti questo secolo nel determinato anno prescelto)
“1955”
LETTERATURA
Propongo alcune opere che vengono pubblicate in questo anno:
- Banditi a Partinico – Danilo Dolci, un saggio sul grave disagio economico e sociale cui versano tante regioni meridionali
- Ragazzi di vita – PierPaolo Pasolini in dialetto romano ambientato negli ambienti del sottoproletariato di Roma. Contestatissimo fu soggetto anche a un processo dove il grande Giuseppe Ungaretti fu chiamato a testimoniarne come opera d’arte.
- Vino e Pane – di Ignazio Silone
- Metello– di Vasco Pratolini facente parte di una trilogia che ha per titolo “Una storia italiana” (Vincitore del Premio Viareggio), svolto su uno sfondo facente riferimento alle lotte operaie di Firenze comprese negli anni tra il 1875 e il 1902.
- Lolita – di Vladimir Nabokov che suscita non poco scandalo per il tema che riguarda la corruzione e i vizi della giovane Lolita
- Il signore degli anelli - di Ronald Tolkien facente parte anche questo di una trilogia fantastica
- Paolo il caldo – edito postumo e incompiuto di Vitaliano Brancati, una cruda analisi di un giovane personaggio angosciato nella ricerca del sesso ritenuto insopprimibile manifestazione vitale.
- Il dottor Zivago – di Boris Pasternack che per motivi politici non può pubblicarlo nel suo paese natio, Russia, ma viene edito in Italia in prima mondiale dall’Editore Feltrinelli nel 1957
- Un gatto attraversa la strada – di Giovanni Comisso (Vincitore Premio Strega)
- Lo spretato – di Hervé Le Boterf (Vincitore del Premio Bancarella)
Nasce con la direzione di Arrigo Benedetti (ex direttore dell’Europeo) il settimanale - L’Espresso -
Immagini puzzle da web: Copertine dei libri
Negli Stati Uniti d’America irrompe sempre più la Pop Art, con la rappresentazione astratta delle icone della società dei consumi, tra i capostipiti Rauschenberg e Jasper Johns
In Germania ricollegandosi alla corrente olandese dei pittori Cobra, Willy Baumeister si dedica algli studi pittorici in rapporto proprio all’immagine e alla materia.
Immagini puzzle da web:
CINEMA
- Gioventù bruciata di Nicholas Ray e La valle dell’Eden di Elia Kazan con la partecipazione del giovane poi idolo teenagers, James Dean, che purtroppo di li a poco morirà in un incidente stradale.
- Quando la moglie è in vacanza di Billy Wilder con la spumeggiante, provocante, sensuale Marilyn Monroe
- I dieci comandamenti un colossal girato interamente negli studi di Cinecittà a Roma
- Caccia al ladro di Alfred Hitchcock
- Pane amore e….di Dino Risi
- La strada di Federico Fellini con una bravissima Giulietta Masina affiancata da Anthony Quinn
- Viaggio in Italia di Roberto Rossellini con Ingrid Bergman
- Marcellino pane e vino diretto da Ladislao Vajda, con l’interprete di solo sei anni Pablito Calvo e tratto dal romanzo di Josè Sanchez Silva (Marcelino Pa y Vino), risultò terzo per incassi di quell’anno e ancora oggi si trova al ventesimo posto nella classifica dei film italiani più visti di sempre.
- Marty vita di un timido di Delbert Mann vinse l’Oscar come miglior film e premiato a Cannes
- La rosa tatuata di Daniel Mann dove la grande attrice italiana, Anna Magnani, vinse l’Oscar come miglior attrice.
Immagini puzzle da web:
SPORT
- Si aggiudica il campionato di calcio il Milan con un finale davvero unico, 6 a 0 contro la Spal (quattro gol del capocannoniere di quell’anno, Gunnar Nordahl). E’ il suo quinto scudetto.
- Il pilota Fangio è il primo classificato nel campionato mondiale di Formula 1
- Il 26 maggio, in un fatale incidente muore il pilota numero uno della Ferrari, Alberto Ascari. Quattro giorni prima, quando stava per vincere l’ennesimo campionato del mondo a Montecarlo, improvvisamente l’auto sbandò e cadde in mare. Nonostante lo choc Ascari si sentiva e voleva ritornare a correre subito, Quel 26 maggio all’ippodromo di Monza il 25enne pilota Castellotti stava provando una nuova macchina , una Ferrari Gran Turismo 3000, tra i curiosi a vederlo c’era anche Ascari.
“Ciccio” così era conosciuto Ascari, si avvicinò a Castellotti e gli chiese se poteva provare quel prototipo, figurati se poteva dire di no a un grande campione. Ascari al terzo giro, in fondo al rettilineo, quello delle tribune, alla curva (che ora è nominata Ascari) esce di strada e muore sul colpo sotto la sua stessa auto capovoltasi addosso. Nessuno saprà mai cosa sia veramente successo. Trent’anni prima, il 26 maggio del 1925 a 37 anni come Alberto Ascari, suo padre Antonio , pilota Alfa Romeo, muore in un incidente analogo mentre stava correndo sul circuito di Monthlery in Francia.
Immagini puzzle da web:
FESTIVAL DI SANREMO
Vince con la canzone “Buongiorno tristezza” il “reuccio” Claudio Villa
PILLOLE DI SAPIENZA
“Molto desidera l’uomo, eppur sol di poco ha bisogno”
Johann Wolfgang von Goethe
“Si dovrebbe pensare più a far bene che a star bene: e così si finirebbe anche a star meglio”
Alessandro Manzoni
“La libertà è partecipazione.”
Giorgio Gaber
“Il destino di molti uomini dipese dall’esserci o non esserci stata una biblioteca nella loro casa paterna.”
Edmond De Amicis
“Credo che se si guardasse sempre il cielo, finiremmo per aver le ali.”
Gustave Flaubert
RICETTE DI NONNA LINA
Siamo in estate, e quale piatto migliore in queste giornate estive, se non una bella PANZANELLA, ma io oggi vi voglio insegnare una panzanella particolare, che ho scoperto in quel libro favoloso di mia nonna.....io l'ho provata e vi garantisco che è un delizioso piatto unico da gustarsi in riva al mare, o in un verde prato, o comunque anche in casa magari con un ventilatore o condizionatore acceso..... e buon appetito.
Ingredienti:
400/600 gr di Pane casalingo raffermo
4 o 5 pomodori piuttosto maturi
2 belle cipolle fresche rosse toscane
2 cetrioli
un mazzetto di radicchio da taglio
un finocchietto non tanto grosso
una bella carota
una fetta dal taglio medio di prosciutto crudo saporito
due o tre acciughe sott'olio
una scatoletta di tonno
tre uova sode
un cucchiaio di capperi
una fetta di formaggio emmental
strisce di peperone in agrodolce rossi e gialli.
Quattro o cinque foglioline di basilico
un pizzico di peperoncino frantumato
sale
Tagliate il pane raffermo a fette spesse e queste ritagliatele a grossi dadi, poi mettete il tutto in bagnomaria con acqua preferibilmente fredda. Lasciatelo ben inzuppare per circa 10/15 minuti.
Nel frattempo prendete tutti gli ingredienti (eccetto i peperoni), li pulite, lavate bene le verdure, tagliate a tocchetti il pomodoro, il formaggio, il finocchietto, la carota, i cetrioli, il prosciutto, spezzettate il tonno e i capperi, tagliate in varie parti le uova che avrete precedentemente rassodate e freddate e spezzettate il basilico ( mi raccomando a mano non con il coltello),e poi mettete tutto in una capiente zuppiera, condite con abbondante olio EVO e unite il peperoncino e il pepe.
A questo punto strizzate ben bene il pane raffermo, lo sbriciolate come meglio possibile e lo unite alle verdure sopra condite, mescolate bene e con cura, aggiungete ancora un poco di olio EVO, salate e poi come decorazione usate le strisce di peperone giallo e rosso mettendole sopra il composto. Ricoprite con un piatto o carta argentata e mettete in frigorifero. Servite freddo.
Nonna Lina
Immagine web
L’OPERA D’ARTE DELLA DOMENICA
ANTONIO DONGHI – Il battesimo
DI FAVOLA IN …….FAVOLA
Da Fiabe Italiane raccolte da Italo Calvino
IL VASO DI MAGGIORANA (Milano)
C'era una volta uno speziale; era vedovo e aveva una figlia bella e cara che si chiamava Stella Diana. Stella Diana tutti i giorni andava a imparare il cucito da una maestra. In casa di questa maestra c'era una terrazza piena di vasi di fiori e piante, e tutti i pomeriggi Stella Diana andava ad annaffiare un vaso di maggiorana che le piaceva tanto. Di fronte alla terrazza, c'era un poggiolo, dove un giovane signore stava affacciato. E il giovane signore un giorno le disse:
Stella Diana, Stella Diana, / Quante foglie ha la tua maggiorana?
E la ragazza gli rispose:
O bel nobile cavaliero, / Quante stelle c'è nel cielo?
E lui:
Le stelle del cielo non si posson contare.
E lei:
La mia maggiorana non si deve guardare.
Il signore allora si travestì da pescivendolo e andò sotto alle finestre della maestra a vendere pesce. La maestra mandò Stella Diana a comprarle un pesce da friggere per cena, e lei scese e domandò al pescivendolo quanto costava. Lui disse il prezzo, ma era una cifra così grossa che Stella Diana disse che non lo voleva. Allora lui le disse:
- Per un bacio, glielo do per niente.
Stella Diana gli diede un bacio di sfuggita e lui le diede il pesce per la cena della maestra.
Al pomeriggio quando Stella Diana apparve tra i vasi della terrazza, il signore dal poggiolo le disse:
Stella Diana, Stella Diana, / Quante foglie ha la tua maggiorana?
E lei:
O bel nobile cavaliero, / Quante stelle c'è nel cielo?
E lui:
Le stelle del cielo non si posson contare.
E lei:
La mia maggiorana non si deve guardare.
Allora il signore le disse:
Per un solo pesciolino / Tu m'hai dato un bel bacino.
Stella Diana, compreso lo scherzo, s'arrabbiò e si ritirò dalla terrazza, e subito pensò di rispondergli con un altro scherzo. Si vestì da uomo e si mise alla vita una bella cintura preziosa; salì in groppa a una mula e si mise a passeggiare per la via dove stava quel signore. Lui vide la cintura e disse:
- Che bella! Me la venderebbe? -
Ma lei facendo la voce da uomo, gli disse che non la vendeva per nessun prezzo. Lui disse che avrebbe fatto qualsiasi cosa per aver quella cintura; e lei:
- Allora dia un bacio sulla coda alla mia mula e io gli darò la cintura -.
Al signore quella cintura piaceva davvero e, guardatosi intorno che nessuno lo vedesse, diede un bacio alla coda della mula, prese la cintura e andò via. Quando si videro lei sulla terrazza e lui sul poggiolo, ci fu il solito dialogo.
- Stella Diana, Stella Diana, / Quante foglie ha la tua maggiorana?
/ - O bel nobile cavaliero, / Quante stelle c'è nel cielo? / - Le stelle del cielo non si posson contare. / - La mia maggiorana non si deve guardare. / - Per un solo pesciolino / Tu m'hai dato un bel bacino. / - Per avere una cintura / Hai baciato la coda alla mia mula.
A sentire questa battuta, il signore ci restò davvero male. Decise di mettersi d'accordo con la maestra e le chiese il permesso di nascondersi sotto la scala. Quando Stella Diana salì la scala, il giovane, di sotto, le tirò la sottana. La ragazza gridò:
Signora maestra, signora maestra, / La scala mi tira la vesta!
E dalla terrazza al balcone, quel pomeriggio si tenne questo dialogo: - Stella Diana, Stella Diana, / Quante foglie ha la tua maggiorana? / - O bel nobile cavaliero, / Quante stelle c'è nel cielo? / - Le stelle del cielo non si posson contare. / - La mia maggiorana non si deve guardare. / - Per un solo pesciolino / Tu m'hai dato un bel bacino. / - Per avere una cintura / Hai baciato la coda alla mia mula. / - Signora maestra, signora maestra, / La scala mi tira la vesta! Stavolta fu Stella Diana a restarci male; e pensò: "Adesso ti faccio vedere io!" Con una mancia al servitore riuscì a entrare una sera in casa del giovane e gli apparve con un lenzuolo sulla testa, una torcia in mano e un libro aperto. Il giovane, quando vide quel fantasma, cominciò a tremare e disse:
Io sono giovane, morte mia bella, / Va' invece da mia zia, che è vecchierella.
Stella Diana spense la torcia e se ne andò.
L'indomani, il duetto continuò: - Stella Diana, Stella Diana, / Quante foglie ha la tua maggiorana? / - O bel nobile cavaliero, / Quante stelle c'è nel cielo? / - Le stelle del cielo non si posson contare. / - La mia maggiorana non si deve guardare. / - Per un solo pesciolino / Tu m'hai dato un bel bacino. / - Per avere una cintura / Hai baciato la coda alla mia mula. / - Signora maestra, signora maestra, / La scala mi tira la vesta! / - Io sono giovane, morte mia bella, / Va' invece da mia zia, che è vecchierella.
A questa nuova beffa, il giovane si disse: "Stavolta non posso più sopportare. Troverò un nuovo modo per vendicarmi". E detto fatto, andò dallo speziale a chiedere la mano di Stella Diana. Lo speziale fu ben contento e stesero subito il contratto. Si avvicinava il giorno delle nozze e Stella Diana aveva paura che lo sposo covasse ancora propositi di vendetta per tutti i suoi scherzi. Pensò di farsi una bambola di pasta, grande quanto lei, che le somigliasse in tutto e per tutto, e al posto del cuore le mise una vescica piena di lattemiele. Quando dopo le nozze si ritirò in camera, mise la bambola a letto, con la sua cuffia e la sua camicia, e si nascose. Entrò lo sposo.
- Ah, siamo soli finalmente! È venuto il momento di vendicarmi di tutte le mortificazioni che m'hai dato -. E sguainato un pugnale lo ficcò nel cuore della bambola. La vescica scoppiò e il lattemiele schizzò dappertutto: anche in bocca allo sposo.
- Ah povero me! Com'è dolce il sangue della mia Stella Diana! E io che l'ho uccisa! Cos'ho mai fatto! Ah, potessi mai farla rivivere! Allora saltò fuori Stella Diana, sana come un pesce.
- Eccomi qua, sono io la tua Stella Diana, non sono mica morta! Lo sposo l'abbracciò felice e contento e d'allora in poi felici e contenti continuarono a vivere.
Immagine AI (errebi)
Segno zodiacali del mese: CANCRO dal 22/06 al 26/07
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