ALMANACUS DOMENICALE - 23 GIUGNO
ALMANACUS DELLA DOMENICA
Oggi è Domenica 23 Giugno venticinquesima settimana dell'anno e quarta del mese
Il sole sorge alle 05:37 e tramonta alle 21:05
La Luna sorge alle 22:39 e tramonta alle 06:27
Fase Lunare : Piena (99%)
La prossima luna piena ci sarà il 21 Luglio
SCOPRIRE L'ITALIA
CASTELSARDO (SS)
Castelsardo in provincia di Sassari è un borgo di per se stupefacente, già annoverato a buon diritto come uno dei Borghi più belli d’Italia, piccolo, raccolto e quasi arrampicato su quel “monte” che raggiunge circa i 100mt s.l.m. e affacciato sul bellissimo e incantevole golfo dell’Asinara.
Proprio per la sua posizione oserei dire strategica, ha avuto certamente una nascita molto lontana nel tempo, già reperti risalenti all’era nuragica ne sono testimonianza e sicuramente pure gli antichi romani ne fecero residenza, ma per ritrovare tracce ancor oggi di quel borgo di un tempo bisogna risalire al 1102 che per merito della famiglia genovese dei Doria ( regnanti al tempo di una buona parte della Sardegna), il paese fu fondato e nominato Castel Genovese e fu usato appunto come approdo naturale e come fortezza e/o difesa dei trasporti commerciali.
Quasi alla metà del 1400, il borgo fu conquistato dagli Aragonesi che gli cambiarono addirittura il nome in Castel Aragonese, ma bisognerà attendere il 1700 per avere finalmente il nome odierno per volontà della famiglia reale dei Savoia e del Re di Piemonte-Sardegna, Carlo Emanuele III.
Il castello sito sul punto più alto del borgo, domina naturalmente tutto il golfo e contribuisce ad avvalorare quell’insieme di case che dalle basi di esso scendono quasi a picco sul mare. Un borgo al cui interno, tra viuzze e scalinate si ha ancora il fascino della naturalità del luogo e delle persone, non è difficile trovare sulla soglia di alcune case, donne ancora intente a realizzare cestini, tipico mestiere e vanto conosciutissimo del luogo, oppure pescatori che sbrogliano le reti, gatti sornioni e pacifici, vasi di fiori sulle scalinate, tutto come in un incantevole sogno quasi annebbiato dal colore pastello degli intonaci delle case.
E parliamo appunto di quel castello che passeggiando sul camminamento medievale di esso si può ammirare dall’alto tutto il borgo e avere un abbracciamento totale al rinomato golfo. E’ stato nel tempo sede di guarnigioni militari e anche sede della caserma dei Carabinieri.
All’interno di questo grandioso edificio c’è appunto il Museo dell’Intreccio Mediterraneo (MIM), ovvero l’arte della cestineria che prevede l’uso di fibre e foglie vegetali intrecciate creando al contempo, con svariati disegni, oggetti diversi come cesti, canestri, panieri ecc.
Un’altro edificio di cui dobbiamo prendere nota è la Cattedrale di Sant’Antonio abate, sita su un promontorio che pare gettarsi a capofitto sul mare, e da essa spicca il campanile la cui cupola superiore è interamente ricoperta di maioliche colorate del XVII secolo e sulle quali i raggi del sole giocano a chi riesce a farla brillare di più.
Al suo interno, di notevole importanza, sull’altar maggiore, il dipinto della Madonna in Trono di anonimo conosciuto Maestro di Castelsardo, un’opera del 1500 con un misto stilistico del gotico e del classicismo rinascimentale. Un pregiato organo settecentesco e nelle cripte della chiesa, quelle che un tempo erano adibite a tombe, vi è allestito un piccolo museo ( Museo Ampuriense) dove possiamo ammirare altre opere del Maestro suddetto insieme a collezioni di argenti, arredi sacri ecc., e l’antica statua lignea della Madonna di Salasciu, (nome derivante da un antico borgo non più esistente).
Una nicchia della cripta è poi dedicata alla tradizione popolar-religiosa del Lunissanti (Lunedì Santo) quando tutto il borgo si fa partecipe dei riti della Settimana Santa con una processione (Prucissioni) tradizionale con la partecipazione di gruppi di quattro cantori e con il trasporto dei “Misteri” ovvero gli oggetti simbolo appunto della passione, sfilando per le vie del borgo per raggiungere l’Abbazia di Nostra Signora di Tergu a Tergu, un piccolo paese a circa 8 km, dove ha sede una piccola ma incantevole chiesa del XII secolo sicuramente costruita da maestri pisani e lombardi.
Al giungere della notte, sempre nel periodo suddetto, il centro storico si illumina con fiaccole tenute dai confratelli della Confraternita, la Notti Santa.
Particolare la Chiesa di Santa Maria delle Grazie di cui manca la facciata e dove l’ingresso principale è laterale, ovvero dalla Piazza della Misericordi. Al suo interno, nella nicchia opposta all’ingresso, vi è un bellissimo Cristo Nero (Lu Cristu Nieddu), realizzato in legno di ginepro del XII secolo e divenuto sempre più scuro nel trascorrere del tempo, cui vi è grande devozione e spesso portato in processione nei momenti più critici, come carestie o pestilenze.
Nel centro storico non mancano palazzi di rilievo come il Palazzo Loggia sede del Municipio, il Palazzo Doria e il Palazzo Episcopale dove vi è una mostra permanente dedicata alla Magia, Stregoneria e Santa Inquisizione.
Da menzionare e vedere sicuramente è la “Roccia dell’Elefante” così nominata per l’aspetto assunto causa gli agenti atmosferici, risalente all’età del rame e sita sulla strada per Sedini di fronte al nuraghe Paddaggiu.
Non può mancare al termine della visita un buon piatto di pesce ovvero “Spaghetti all’aragosta” se siamo nel periodo estivo, altrimenti in quello invernale vi consiglio “Spaghetti ai ricci di mare”.
Puzzle da immagini web
LUOGHI LETTERARI IMMAGINARI
Ogni settimana vi presenterò un luogo immaginario ovvero inventato da vari scrittori per sviluppare le loro avventure. I generi letterari saranno diversi, come romanzi, storici, favolistici, gialli ecc…..non nominerò mai l’interprete principale o qualcuno o qualcosa che possa far subito intendere di quale libro stiamo parlando, starà a voi scoprirlo nei meandri delle vostra memoria o riconoscerlo perché magari conoscete il libro in questione. La settimana successiva vi svelerò l’autore e il libro inserendone così un altro e via di seguito per le altre settimane.
Il luogo della settimana scorsa era …..l’immaginaria costruzione con le fedeli caratteristiche di Castel Sant’Angelo a Roma, nel romanzo La Certosa di Parma di Stendhal
VALLE DELLE DONNE
Le protagoniste femminili di questa opera, accompagnate da una domestica e all’oscuro dei giovani uomini si recano in questa valle.
Vi entrano attraverso una stretta via confinante, ad un lato, da un piccolo ruscello, per giungere a una spianata circolare al cui intorno sorgono leggere colline, cosparse di vigne, ulivi, mandorli e alla sommità di ognuna si erge un bel castello. Il ruscello cade prepotentemente e rumorosamente da quelle colline e arriva alla pianura smettendo il suo fragoroso ma dilettevole rumore trasformandosi in un piccolo laghetto dalle acque limpide e trasparenti dove si poteva vedere “…. tanto pesce in qua e in là andar discorrendo….” e dove poi le fanciulle prenderanno il bagno andando “….. in qua in là di dietro a’ pesci, i quali male avevan dove nascondersi…..”.
Poi arriveranno anche i giovani in questa valle, e uguale alle fanciulle faranno il bagno nel laghetto e “….quella per una delle belle cose del mondo lodarono…..”.
Immagine web: Narcisse-Virgile Diaz de la Pena – Les Baigneuses
IL VANGELO DELLA DOMENICA
XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Colore Liturgico: VERDE
Vangelo Mc 4,35-41
In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
Immagine web: Jan Brueghel il Vecchio – Cristo nella tempesta sul mare di Galilea
XX SECOLO
(Eventi culturali, artistici e sportivi inerenti questo secolo nel determinato anno prescelto)
“1964”
LETTERATURA
Propongo alcune opere che vengono pubblicate in questo anno:
- Le parole – Jean-Paul Sartre (vincitore del premio Nobel per la Letteratura di quell’anno ma che lui rifiuterà)
- Herzog – di Saul Bellow
- La Califfa – di Alberto Bevilacqua
- L’ombra delle colline – di Giovanni Arpino vincitore Premio Strega
- Il male oscuro – di Giuseppe Berto vincitore del Premio Campiello e del Premio Viareggio
- Centomila gavette di ghiaccio di Giulio Bedeschi vincitore del Premio Bancarella
A Mosca viene ricevuto dal presidente Krusciov il poeta italiano rappresentante dell’Ermetismo, Giuseppe Ungaretti
Immagini puzzle da web: Copertine dei libri
- Alla Biennale di Venezia espongono i maggiori esponenti della Pop Art e il Gran Premio verrà appunto vinto da Rauschenberg a titolo di dimostrazione di quanto l’Italia sia interessata a questo nuovo movimento, tanto interessata che il presidente della Repubblica di allora si rifiutò di partecipare alla cerimonia finale proprio per questo esito.
Muore Giorgio Morandi il pittore delle stilizzate figure melanconiche femminili e delle nature morte.
Roy Lichtenstein, uno dei re della Pop Art, espone il “ Tempio di Apollo3, mentre il promotore di questo nuovo movimento, andy Warhol espone le serigrafie di Mao Tse Tung e Marilyn Monroe mentre Wesselmann espone Hill Life N.46, una particolare opera in materiale plastico illuminata al suo interno.
A Parigi viene inaugurato il grande soffitto dell’Operà Garnier decorato dal grande e romantico Chagall.
L’architetto Kenzo Tange si impone con le sue opere per il villaggio dei Giochi Olimpici di Tokyo.
Immagini puzzle da web
- Immagini puzzle da web: Locandine dei seguenti film: Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick – Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni che vince anche il Premio miglior film a Venezia – Il vangelo secondo Matteo di PierPaolo Pasolini – Per un pugno di dollari di Sergio Leone -
- Premio Oscar per miglior film a My fair Lady di George Cukor
- Festival di Cannes premia Les parapluies de Cherbourg di Jacques Demy di Robert Altman
- Film d’animazione dell’anno, l’ennesimo della Disney : La spada nella roccia
- Il campionato di calcio per la prima volta viene assegnato su uno spareggio, ovvero tra le due capoliste a pari merito del campionato di serie A, il 7 giugno allo stadio Olimpico di Roma si contendono il titolo il grande Bologna di “Fuffo” ovvero Fulvio Bernardini e la grande Inter del “Mago” Helenio Herrera. Arbitro d’eccezione Rosario Lo Bello. La partita non viene trasmessa in diretta televisiva ma radiofonica e sarà commentata dall’immancabile voce del grande telecronista sportivo Nicolò Carosio. Vince lo scudetto il Bologna che pochi giorni prima aveva perso il suo più grande presidente Renato Dall’Ara per un infarto.
- Nell’automobilismo la Ferrari risulterà prima nel Campionato mondiale di Formula 1 come migliore casa costruttori.
- Il giro d’Italia e il Tour de France sono vinti dal grande ciclista su strada e pistard francese Jacques Anquetil
- OLIMPIADI DI TOKYO
Per la prima volta, grazie al satellite, i giochi vengono trasmessi e visti in tutto il mondo. Sarà uno studente di Hiroshima ad accendere la fiaccola olimpica, questi in ricordo delle vittime del disastroso e incosciente ordigno nucleare della storia.
Sono 93 le nazioni che concorrono e l’Italia si classifica al quinto posto con un totale di 27 medaglie spartite in 10 oro, 10 argento e 7 di bronzo, tra tutte elenco quella d’oro nell’atletica leggera nell’evento di Marcia 50Km che fu vinta dal poderoso Abdon Pamich mentre memorabile rimane di quell’olimpiade la riconferma dell’imprendibile maratoneta l’africano Abebe Bikila che riconquista l’oro già ottenuto quattro anni prima a Roma per la stessa disciplina.
Immagini puzzle da web
MARTIN LUTHER KING (attivista, politico e pastore protestante statunitense, leader e pioniere del movimento per i diritti civili degli afroamericani) Indimenticabile il suo più famoso discorso al Lincoln Memorial di Washington il 28 agosto 1963 davanti a un effettivo mare di persone, “I have a dream”.
“Ho un sogno, vi dico oggi, anche se affrontiamo le difficoltà dell'oggi e del domani, ho comunque un sogno. È un sogno che è profondamente radicato nel sogno americano. Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva appieno il vero significato del suo credo: "Riteniamo queste verità di per sé evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali……."
Il 4 aprile del 1968, alle 18.10, affacciatosi al balcone di un motel al secondo piano a Memphis, viene colpito alla testa da un proiettile sparato da un di fucile di precisione, subito soccorso morirà dopo nemmeno un’ora.
Puzzle da immagini web
FESTIVAL DI SANREMO
Vincono con la canzone “Non ho l’età” le due interpreti femminili, Gigliola Cinquetti e Patricia Carli.
PILLOLE DI SAPIENZA
“La felicità dell’uomo moderno: guardare le vetrine e comprare tutto quello che può permettersi, in contanti o a rate.”
Erich Fromm
“Il buono e il cattivo dipendono dal pensiero che li rende tali.”
William Shakespeare
“La natura ha delle perfezioni per mostrare che è l’immagine di Dio
e dei difetti per mostrare che è soltanto un ‘immagine.”
Blaise Pascal
“L’arte è uno dei mezzi che uniscono l’uomo.”
Lev N. Tolstoj
“Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto
non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l’uomo.”
Maria Montessori
RICETTE DI NONNA LINA
Questa di oggi è un’antica ricetta tramandatami da mia madre che a sua volta l’aveva avuta dalla sua e così via nel ritroso del tempo….una ricetta che arriva da lontano! E’ un semplice contorno ma la particolarità sta nel fatto che oggi la potremmo definire quasi “vegana” ( un termine che va molto alla moda e che io sinceramente non mi ci ritrovo, in quanto abituata alla “classica” cucina italiana, anzi toscana che ammetto essere ricca di sugo, carne ecc….). Mi è venuta alla mente perché è questo il periodo (primavera – prima estate) in cui si può trovare in quantità l’ingrediente principale, un ingrediente che vi sorprenderà.
Bando alle chiacchiere ecco la ricetta :
PAPAVERO E CIPOLLE
Ingredienti:
500 gr di foglie di papavero fresche
2 cipolle fresche di Tropea
1 spicchio d’aglio
aceto di vino bianco
Olio Evo
sale
Si puliscono ben bene le foglie di papavero, le laviamo sotto acqua corrente e ancora bagnate le facciamo appassire sul fuoco basso dentro ad una padella antiaderente con l’aggiunta di un pizzico di sale.
Una volta pronte, le togliamo, le adagiamo su un tagliere e le tritiamo grossolanamente.
Prendiamo la stessa padella, vi aggiungiamo un filo d’olio Evo e appena caldo vi mettiamo le cipolle precedentemente tagliate a fettine sottili, poi lo spicchio d’aglio e saliamo; portiamo a doratura le cipolle ( se ritenete che il composto sia troppo asciutto potete aggiungere un filo d’acqua).
Quando le cipolle avranno assunto quel tipico colore dorato, togliamo l’aglio, vi aggiungiamo le foglie di papavero tritate e facciamo cuocere giusto il tempo perché il tutto prenda sapore e si amalgami bene.
Si servono come contorno condendole con un filo di olio evo e con qualche goccia di aceto di vino bianco.
Nonna Lina
Immagine web
L’OPERA D’ARTE DELLA DOMENICA
JOHN WILLIAM WATERHOUSE – Windflowers
EROI DI CARTA
DIABOLIK
Ero sempre bambino, ma i fumetti li leggevo o se non altro li guardavo, cominciando naturalmente da Topolino, però nel proseguo degli anni, e precisamente nel 1962 prese voga un fumetto, assolutamente vietato ai minori, molto diverso dai soliti e pure accattivante. Non riuscii a procurarmi i primi numeri, ma da buon “monello” riuscii comunque a trovarne da chi sapevo ci fossero e piano piano me ne innamorai…..sto parlando del “Re del Terrore” così definito, come il titolo in cui apparve la prima volta, il geniale ladro DIABOLIK.
Meravigliosamente creato da due fantastiche sorelle, Angela e Luciana Giussani e disegnato magistralmente almeno nei primi episodi da Luigi Marchesi, Diabolik è nuovo nel suo genere, ovvero non è il solito ladro in calzamaglia giustiziere, lui è il rocambolesco e inafferrabile bandito figlio dei più popolari avi come Rocambole, Arsenio Lupin e Fantomas, quest’ultimo forse ancora più somigliante.
Diabolik non è crudele, ma non disdice di uccidere e lo fa con un pugnale, non è spietato ma agisce al di fuori delle leggi che governano la società realizzando colpi magistrali da accaparrarsi negli anni un inestimabile tesoro.Lui è re del crimine non per i soldi, anche se ricchissimo, ma sopratutto per l’amore del rischio e del pericolo.
Fu il primo fumetto di questo nuovo genere e subito fu amato dal pubblico ma non dalla critica che arrivò persino a una violenta campagna di stampa contro Diabolik e contro questa tipologia di fumetto denominata “fumetto nero” .
Come accennavo le ispirazioni all’avo Fantomas sono ben rintracciabili per esempio nel trasformasi, in cui Diabolik comunque eccelle e ha un nemico giurato che in Fantomas è Juve, per il nostro “eroe” è l’ispettore Ginko.
Diabolik non è spietato ma segue un preciso codice morale che lo porta a prendere le parti di coloro che agiscono nei suoi confronti in maniera leale mentre lo diventa con coloro che lo tradiscono.
La sua massima componente morale è la fedeltà che lui riversa totalmente verso l’amata Lady Elisabeth Kant, la bellissima compagna dai meravigliosi occhi verdi che sarà l’inseparabile sua complice nelle vesti di Eva Kant.
Ogni colpo è preparato nel massimo della perfezione, con il massimo rigore e concentrazione avvalendosi di mezzi e doti altamente scientifiche ( come maschere di gomma che gli permettono di assumere le più diverse personalità, dalla potentissima, elegante e accessoriata Jaguar E-type nera, i rifugi protetti dalle più macchinose e invidiabili sistemi difensivi); le storie sono ricche di suspence e si svolgono tutte nella città franco-americana di Clerville.
All’eterno avversario Ginko non rimane che perdere gli scontri sempre, e inevitabilmente, nonostante tutta la squadra omicidi della città sia al suo comando. A volte riesce a catturare Diabolik ma l’immancabile intervento della fidata Eva porta a liberarlo sempre e a farsi beffa dell’ispettore.
Nel tempo Diabolik ha avuto diversi disegnatori come Enzo Facciolo che prese le redini di Marchesi (che abbandonò al numero 10 della prima serie mensile) e vi rimase per ben 10 anni, Sergio Zaniboni che negli anni ‘70 è riuscito a dare più grinta al temperamento già attivo del personaggio e Franco Paludetti e tanti altri.
Ancora oggi, nonostante i 60 anni passati, Diabolik non finisce di stupire e sorprendere ed è ancora un “fumetto” apprezzatissimo!
Immagini puzzle da web
ERBE E FIORI DI ZIA ROSA
PAPAVERO
(Papaver rhoeas)
Nomi comuni – Bambagelle, marusolarossa, petruccia, rosolaccio
Famiglia – Papaveracee
Pianta – Erbacea, perenne, può raggiungere i 70 cm di altezza
Fusto – Eretto, peloso, ramoso, debole
Foglie – Mono o pinennat, quelle inferiori peduncolate e suddivise
Fiori – Solitari, grandi e molto appariscenti, di colore rosso acceso
Frutti – Capsule che contengono un elevato numero di semini nerastri
La bellezza di questo fiore, se vogliamo anche piuttosto effimera, ha incantato da secoli in secoli ed è difficile pure trovarne le origini, ma proprio per questa sua eterna presenza rappresenta il fiore dai significati simbolici che variano da una cultura a un’altra e dalle più svariate interpretazioni.
Nell’ambito occidentale, già nella mitologia greca il Papavero era sacro a Demetra, dea dell’agricoltura e dei raccolti, e pure a Hypnos dio del sonno, e restando in tema è stato anche simbolicamente associato a Morfeo il dio dei sogni. Ai giorni nostri questa simbologia la ritroviamo anche nel libro de “Il Mago di Oz” dove, in un racconto, proprio un campo di papaveri procura un sonno magico e profondo.
Metaforicamente parlando i papaveri indicano anche persone di maggiore autorità nella vita pubblica, chi non ricorda la canzone di Nilla Pizzi….. “Papaveri e papere”...dove il refrain diceva: “ Lo sai che i papaveri son alti alti alti e tu sei piccolina, e tu sei piccolina” e tutto ciò pare abbia derivazione da una leggenda nata ai tempi dell’impero romano. La leggenda narra che il settimo re di Roma, Tarquinio il Superbo, per insegnare al figlio il modo più sicuro per impossessarsi di Gabi, con un bastone fece abbattere i papaveri più alti del suo giardino, indicandogli diperciò che doveva eliminare i cittadini più importanti.
Ma c’è anche un significato più tetro e buio a cui è associato il papavero, ovvero l’essere ricordato come simbolo di memoria per i soldati caduti, riferendosi in specie a quelli della prima guerra mondiale, dove nei campi di battaglia della Francia e del Belgio i papaveri vi nascevano cospicui e alti a ricoprire così i caduti.
In oriente vi sono significati totalmente diversi, ad esempio in Cina è un simbolo di successo, lusso e bellezza in quanto questo fiore era molto ammirato nelle corti imperiali e indi ritenuto simbolo di uno status molto elevato; in Giappone invece viene associato all’amore, alla passione e infatti è molto utilizzato graficamente sui tipici kimono.
In Egitto simboleggiava addirittura Iside la loro dea della maternità e fertilità e questo fiore veniva spesso raffigurato in dipinti prettamente funerari per simboleggiare una vita eterna; mentre nel buddismo è proprio un simbolo di alta devozione perché rappresenta la forte capacità di resistere alle tentazioni e rimanere così fedeli alla propria fede spirituale.
Il papavero, nonostante la sua fragilità di fioritura e di sostegno, il suo fusto è molto flessibile, è un fiore al quale non possiamo che rendere onore per la sua grande forza di resistere e lottare a ogni intemperie e di rinascere sempre anche nei luoghi più impensati e aridi. E il suo colore dominante non fa che offrire un senso di pace e di umana partecipazione.
Coltivazione – Pianta comune infestante dei campi, presente in quelli coltivati a orzo, grano e pure frutteti. Nasce con estrema facilità lungo i borghi delle strade, nelle macerie, nei campi incolti e lungo i fossati. E’ ben identificabile per il colore dei suoi petali rosso smagliante.
Proprietà – Disturbi delle vie respiratorie, dell’insonnia, nervosismo ansia e palpitazioni o dolori di varia natura. E’ perciò ritenuta lenitiva e calmante anche per tossi incessanti e raffreddori.
In cucina – Si possono utilizzare i petali, le foglie e i semini.
Immagini puzzle da web: I Papaveri nell’arte: Clara von Sivers – Vaso di papaveri; Marie Egner – Papaveri in vaso; Joris Hoefnagel, pagina miniata con papavero; John Constable – Studio di papaveri; Rached El-Assaad – Papaveri; Philipp Bauknecht – Papaveri; John Singer Sargent – Papaveri; Georgia O’Keeffe – Papaveri orientali; Gustav Klimt – Campo di papaveri: Claude Monet – Papaveri; Vincent Van Gogh – Campo di papaveri; Mary Cassatt – Campo di papaveri; John Ottis Adams – Campo di papaveri; Odilon Redon – Papaveri; Pal Szinyei Merse – Papaveri nel campo
DI FAVOLA IN …….FAVOLA
“LO SAPPIAMO” (Favoletta coreana)
Vivevano una volta in Corea due vecchi sposi, brava gente: ma non avevano mai la pazienza di ascoltare sino in fondo chi narrava loro qualcosa. Credevano di saperne sempre più degli altri, e interrompevano sempre a mezzo le narrazioni, gridando con le loro voci stridule:
“Lo sappiamo! Lo sappiamo!”
Un giorno capitò da loro un uomo, il quale portava sulle braccia una vestaglia. Egli così prese a raccontare:
“ Questa è una vestaglia prodigiosa. Se la si mette e si abbottona un solo bottone, vi solleva a un metro dal suolo. Se si abbottonano due bottoni, vi trasporta a volo a metà strada fra la tera e il cielo. Se si abbottonano tre bottoni, vi trasporterà fino al cielo!
A questo punto il vecchietto interruppe il narratore, gridando:
“Lo sappiamo! Lo sappiamo!”
E senza aspettare altro, invece di chiedere come si faceva poi per ridiscendere dal cielo, infilò la vestaglia magica, abbottonò tre bottoni e volò diritto fino alle nubi.
Sua moglie si mise a correre, gridando:
“Guardate! Guardate! Mio marito vola!”
E nel correre così, sventatamente, guardando in alto, non si avvide che era giunta sull’orlo di un burrone. In fondo al burrone scorreva un torrente, la vecchia vi precipitò e fu trasformata in pesciolino.
Quanto a suo marito, dicono che sia stato trasformato in aquila.
E di meglio non poteva capitare a due scervellati come quelli!
Immagine AI (errebi)
Segno zodiacali del mese: CANCRO dal 22/06 al 26/07
Anno 1964, le pillole e il contorno di papaveri sono quelle cose che più mi sono piaciute. Ciao da Mauro
RispondiEliminaGrazie mille carissimo!!!!
EliminaBuone vacanze, carissimo!
RispondiEliminaAspettando settembre per leggere di nuovo e con piacere l'Almanacus❤️
Un abbraccio da Mirella
Elimina