ALMANACUS DOMENICALE - 1 OTTOBRE

ALMANACUS DELLA DOMENICA


Oggi è Domenica 1 Ottobre trentanovesima settimana dell'anno e prima del mese

Il sole sorge alle 07:05 e tramonta alle 18:53

La Luna sorge alle 19:57 e tramonta alle 09:25

Fase Lunare : Piena

La prossima luna piena ci sarà il 28 Ottobre



SCOPRIRE L'ITALIA


CITTA' DELLA PIEVE (PG)




Non posso rimanere indifferente a un evento artistico – culturale come il cinquecentenario della morte del grande pittore Perugino (Pietro di Cristoforo Vannucci) e perciò ritirarmi anche se pur virtualmente nel luogo dove nel 1446 ebbe i natali, ovvero nella fiabesca cittadina di Città della Pieve.

Il borgo, situato su un colle, domina la vasta valle Val di Chiana e si affaccia allo specchio del Lago Trasimeno, di origini etrusche ha il suo primo insediamento intorno alla pieve di San Gervasio circa nel settimo secolo e quando la cittadina era in mano ai Longobardi. Al tempo il vero nome era Castello della Pieve in quanto la chiesa fu incastonata tra le mura di un poderoso castello.

Nel tempo poi fu dominio di Perugia e con essa iniziò quella che per il borgo fu la primaria risorsa, ovvero la lavorazione del laterizio in cui si specializzò e con la lavorazione di un particolare tessuto conosciuto come “panno cremisi”. Domini, conquiste, passando attraverso i Visconti e arrivando al governatore Ascanio della Corgna, nipote dell'allora papa Giulio III, che per esso fu realizzato un imponente palazzo .

Ad oggi la cittadina tiene ancora alla sua tradizione artigianale con la lavorazione del ferro battuto.

Il suo centro storico è ancora ben conservato nella sua antica struttura medievale e tipici sono i suoi stretti vicoli da ricavarne un naturale “labirinto” che offre notevoli angoli suggestivi e che non reca timori ma altresì gioia e incanto. Ogni vicolo ha una sua specifica storia anche leggenda e quasi “cultura”, ogni vicolo è ben riconosciuto con il suo nome, come quello forse più caratteristico (e oserei dire anche turistico) il vicolo Baciadonne, che altro non è che uno dei vicoli più stretti d'Italia e sorto quasi sicuramente come divisorio tra due rissosi confinanti. Un vicolo che la fantasia popolare ha attribuito a uno stretto abbraccio tra due innamorati. Per nominarne alcuni....Via Borgo di Giano, Via Manni, Via Verri, Via del Fango e tanti altri ancora.

Tra le opere artistiche,architettoniche e religiose posso segnalarvi la Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio, una costruzione risalente al settimo secolo d.C. dove al suo interno potrete ammirare due notevolissime opere del Perugino, ovvero il Battesimo di Cristo e La Madonna in Gloria tra i Santi Gervasio e Protasio con lo stendardo della città e i Santi Pietro e Paolo.

Il Museo Civico Diocesano di Santa Maria dei Servi sito fuori porta Romana.

Ma da non perdere assolutamente l'Oratorio di Santa Maria dei Bianchi dove potrete ammirare il meraviglioso e fantastico affresco che il Perugino eseguì su commissione nel 1504, ovvero l'Adorazione dei Magi.

Siamo in Umbria, terra di ogni bellezza e incanto e non dimentichiamo che anche a Città della Pieve viene prodotto il famoso, gustoso e (costoso) zafferano.


Immagini puzzle tratte da web



PROVERBIO UMBRO


M bèbe guèrna quìndec fiiuòiie, quindec fiiuòiie n guèrneno m bèbo”

(Un padre mantiene quindici figli, quindici figli non mantengono un padre)




APPUNTI PER UNA LETTURA


Ogni domenica posterò sempre un brano che parla di un personaggio principale tratto dalle pagine del libro in questione….lascio a voi indovinare il titolo del libro e l'autore.....la soluzione la prossima domenica.



Mi chiamano Pin e sono senza famiglia, un Pinocchio di riviera, un garzone ciabattino con un volo di efelidi intorno a gli occhi, la voce roca, e i capelli ispidi. A ogni frase intercalo un mondoboia, e canto strane canzoni di guerra, e sembro fischiare quando rido. Mastro Pietromagro, da cui lavoro, è in carcere; mia madre è morta; mio padre s'è imbarcato marinaio e mia sorella è la Nera del Carruggio: dalle mie parti, in Liguria, la conoscono tutti e tutti ci sono andati, tedeschi e partigiani.

Non so se è per questo che ogni tanto mi assale come una strana nebbia, ma quando la sento alzarsi smetto di piroettare nel fumo dell'osteria o di cantare canzoni della mala o divertire l'indecifrabile mondo degli adulti, e senza salutare m'avvio al torrente per una pista sassosa. Lì c'è un posto che conosco io soltanto, dove nidificano i ragni. Ma per arrivarci bisogna attraversare oliveti e prigioni, sgusciare alle guardie, ai giganti e ai lucignoli della resistenza, prima di ritrovare uno scorcio di terra al posto di un sentiero, ma striata ancora da una scia intermittente di lucciole.


TITOLO E AUTORE ( da indovinare)


Immagine web: Parziale della copertina del libro




IL VANGELO DELLA DOMENICA


XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO


Colore Liturgico VERDE


Mt 21, 28 – 32


In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».

E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Immagine web




FRASI DEL GIORNO



Come è amaro guardare la felicità attraverso gli occhi altrui.”


William Shakespeare – As you like it




Col reale si vive, coll'ideale si esiste. Volete sapere che differenza c'è?

Gli animali vivono, l'uomo solo esiste.”


Victor Hugo – Shakespeare



Nei momenti di gioia viva o di dolor vivo l'uomo non è suscettibile né di compassione né d'interesse per gli altri; nel dolore perchè il suo male l'occupa più dell'altrui, nella gioia perchè il suo bene l'inebria e gli leva il gusto e la forza di occuparsi in verun altro pensiero.”


Giacomo Leopardi – Zibaldone



Le più alte, le più varie e più durevoli gioie sono spirituali.”


Arthur Schopenhauer – Aphorismen zur lebensweisheit (Aforismi sulla saggezza della vita)





IL MOTIVO DEL GIORNO


RENZO ZENOBI - E ancora le dirai ti voglio bene





RICETTE DI NONNA LINA


Come sono contenta di ritrovarvi ancora qua, lo so la vacanza è stata un poco lunga, ma non crediate che siano state tutte rose e fiori, e poi una signora anziana come me basta poco per assaporare il profumo della vacanza come basta poco sentire l'odore della malattia. Comunque oggi risiamo qua e io vi devo sicuramente narrare di un'altra semplice ricetta. Già lo sapete, ma lo ripeto per coloro che per la prima volta sono qua, io sono toscana e soprattutto mi diletto a spiegare ricette della mia regione, a volte ho tentato quelle di altre regioni ma il risultato non mi ha mai soddisfatto in pieno. Bene la ricetta di oggi è tanto semplice quanto gustosa ed è espressamente toscana ma esclusivamente lucchese. Nella speranza vi sia di gradimento, vi aspetto per la prossima domenica e fatemi sapere se l'avete cucinata!


CONIGLIO ALLA CACCIATORA


Ingredienti:


1 Coniglio intero spezzettato (senza testa )


1 spicchio d'aglio


2 rametti di rosmarino


1 bicchiere colmo di vino bianco secco


una confezione di pomodori spezzettati da 500gm (meglio sarebbe averli freschi e spezzettati a mano)


circa due cucchiai di olive taggiasche ( meglio sarebbero quelle toscane in salamoia)


olio EVO


sale e pepe (io preferisco il peperoncino frantumato)


In un tegame largo e basso rosolate con un poco di olio EVO, lo spicchio d'aglio nudo e i due rametti di rosmarino e appena l'aglio tende ad imbiondire aggiungete i pezzi di coniglio. Fate ben bene rosolare anche quelli e quando hanno un colore leggermente brunito aggiungete il bicchiere di vino bianco e fate evaporare. A quel punto aggiungete i pomodori spezzettati, mescolate il tutto e se ce n'è di bisogno aggiungete un poco di acqua calda. Salate e impepate ( o peperoncino) a vostro gradimento e coprite. Il tutto deve cuocere per almeno un'ora a fuoco lento. Un poco prima che sia la cottura desiderata aggiungete le olive taggiasche ( io preferisco quelle con nocciolo ma se la cosa vi da fastidio nel mangiare vanno bene anche quelle snocciolate).

Va servito ben caldo ( prima di servire togliete i rametti di rosmarino) e l'abbinamento classico che viene usato da noi toscani è la polenta di granturco.


Nonna Lina


Immagine web



UN POCO DI TUTTO (o quasi) SU....


FIORI E PIANTE


Noi viviamo, purtroppo, in una società dove la frenesia, la distrazione e soprattutto l'indifferenza, ci ha allontanato dai preziosi segnali e linguaggi che la natura ci propina ogni giorno e nel far questo abbiamo, nel tempo, disimparato a rispettarla e a verificarne le sue straordinarie facoltà. Oggi per esempio ve ne svelo una che davvero è soprendente e che un grande naturalista svedese, Linneo, scoprì e ne realizzò un vero e proprio orologio basato sull'apertura dei boccioli di alcune particolari piante, ovvero il famoso “orologio di Flora”. Osservando l'aprirsi di queste piante si può semplicemente sapere l'ora esatta. Naturalmente può darsi che potrebbero verificarsi delle notevoli differenze di orario, ma ciò non è dovuto alla imperfezione della natura ma al precoce cambiamento delle stagioni dovuto anche dal notevole inquinamento.

Comunque sia la cosa è alquanto affascinante e oggi ve lo propongo per intero scandendo le ore con i nomi delle piante. Buon divertimento


ORA IN CUI SI APRE E PIANTA CORRISPONDENTE


L'1 di notte il Sonchus tenerrimus

le 2 Tragopogon porifolius

le 3 Convolvolus arvensis

le 4 Hemerocallis flava

le 5 Rosa canina

le 6 Hieracium

le 7 Sonchus oleraceus

le 8 Anagallis

le 9 Calendula

le 10 Tigridia

le 11 Hornithogalum

le 12 Mesembrianthemus

le 13 Dianthus barbatus

le 14 Geranium rebertianum

le 15 Portulaca grandiflora

le 16 Alyssum

le 17 Mirabilis jalapa

le 18 Pelargonium triste

le 19 Papaver nudicaule

le 20 Polygonum convolvulus

le 21 Datura arborea

le 22 Ipomea purpurea

le 23 Selenicereus

le 24 Cactus grandiflora


I nomi delle piante sono quelli originali in latino, per riconoscerle basta che li trascriviate sul rotore che usate in internet e troverete le immagini di ognuno.

Ad esempio saranno le 8 di mattina se vedrete sbocciare questa Anagallis


Immagine web





L'OPERA D'ARTE DELLA DOMENICA


EUGENE VON BLAAS - GOSSIP


Oggi siamo abituati ai gossip (pettegolezzi) soltanto quelli virtuali e quelli sui social, siamo i primi noi italiani a crearne, a maturarne e a sfoderarne, non possiamo farne a meno, e spesso con questi mezzi moderni causiamo anche delle ferite gravi, inconsciamente o meno facciamo dei grandi danni e talvolta pure irreversibili. Le malelingue se poi non dette ma come in questi casi, scritte, sono indelebili.

Non dico che il pettegolezzo sia dell'era moderna, assolutamente, ma nasce da una cultura arcaica e popolare, contadina e rurale quale poteva essere quella italiana del secolo scorso, dove però il pettegolezzo era soltanto un passar di parola, un vezzo che poteva far arrossire o adirare, talvolta si ingrandiva e cambiava pure di senso e di contenuto nell'evolversi tra persona e persona, ma era si incisivo ma sempre parola detta, parola che volava e spesso era un pettegolezzo benevolo, talvolta un apprezzamento o un tentativo di approccio tramandato non direttamente.

Ebbene questa ambientazione , questa caratteristica di noi italiani, la ritroviamo nelle opere d'arte dell'austri-italico Eugen von Blaas, che non solo sa rendere dettagliatamente i costumi e le figure, ma definisce la scena con accurate e precise posture, con i gesti vivaci delle figure, le espressioni facciali e pure se ne desume anche il linguaggio emotivo che esse animano, insomma siamo quasi in grado di capirne il genere di pettegolezzo che si sta svolgendo tra il gruppo di giovani. Entriamo senza rendercene conto spettatori e attori di quello stesso ambiente, quasi ci viene voglia di dire la nostra, di partecipare, di coinvolgerci; è un'opera d'arte particolare, è una sua maniera, sono vari e diversi i quadri su questo tema e tutti con la stessa intensità emotiva e trascinante.

Chi non ricorda, almeno i meno giovani come me, le serate estive trascorse seduti sui muretti delle corti, sugli scalini di una chiesa, sui parapetti di una piazza ecc. a parlare del più e del meno, ovvero a spettegolare di questo e quello o tentare un approccio con quella ragazza che non avevi il coraggio di avvicinare diversamente o facendo un sorriso al quel ragazzo che tanto ti piaceva ma non potevi avvicinarlo. Gossip al tempo forse era meglio anche se ammettiamolo qualche chiacchiera, qualche pettegolo anche al tempo ha causato e fatto danni.

Il maestro, con le sue “chiacchiere” dipinte ha voluto immetterci in un tempo, che era o che fu ma che comunque ha dato adito a che se ne conoscesse, e non è un tempo storico da studiare nei libri di scuola, è un tempo vissuto che pochi conoscono e pochi ormai ne parlano ancora. Lui ha voluto tramandarci un attimo quasi fotografico di un'abitudine semplice, naturale, popolare come oggi noi facciamo con i cellulari fermando i nostri momenti con il selfie.

Roberto Busembai (errebi)


Immagine web: Eugene von Blaas – Gossip (1903) Dipinto a olio su pannello 





L'ANGOLO DEI

e dei BAMBINI


FAVOLA DELLA DOMENICA


LA MELA D'ORO

(Favola Armena)





OGGI IMPARIAMO A DISEGNARE......


LA RANA




Oggi proviamo insieme a fare un semplice e divertente disegno, la rana, quel piccolo e simpatico animaletto che voi tutti conoscete sicuramente e che avrete persino sentito il suo “parlare” (che si dice gracidare) del tipo...Cra,cra,cra.

Prendete un foglio di quaderno a quadroni (quadretti un poco grandi) e tracciate le linee seguendo i disegni e iniziando dal numero 1 (quello scritto in verde) e proseguendo fino al numero 8, aggiungendo sempre un qualche cosa di nuovo.

In finale potrete colorare la rana come meglio credete e secondo la vostra grande fantasia...io l'ho colorata in verde!






Immagine e disegni di Errebi (Roberto Busembai)



UN PERSONAGGIO FAMOSO DEI FUMETTI E/O CARTOONS


HAPPY HOOLIGAN (FORTUNELLO)

di Frederick Burr Opper


Era il lontano 26 marzo del 1900, un inizio di un nuovo secolo e sul supplemento domenicali della rivista americana “ American Journal “ di William Randolph Hearst apparve per la prima volta questo assurdo e divertentissimo personaggio, Happy Hooligan, dalla favolosa mano di Frederick Burr Opper. Appartiene a uno dei più antichi personaggi della storia del fumetto e ebbe subito il suo ardito successo.

E' uno strano personaggio, un vagabondo irlandese con una strana lattina sulla testa come copricapo. I primi disegni era rappresentato con un grande naso e con in testa un barattolo di colore blu che nel tempo poi divenne rosso con infissa una semplice etichetta completamente bianca, sempre e sfortunatamente implicato in piccole cose e malauguratamente cadeva in mano alla giustizia che era impersonata da un poliziotto con degli enormi baffi. Ma la particolarità, e poi in definitiva la molla del suo ben meritato successo di milioni di lettori, era la semplicità del personaggio stesso e il suo sfrenato ottimismo nonostante le sue innumerevoli disavventure.

Quel grassottello personaggio (nei primi disegni poi nel tempo fu smagrito) sempre sorridente e ottimista dava speranza e coraggio al pubblico del tempo che viveva in un periodo non molto bello e fiducioso.

Nel tempo si affiancarono vari (e famosi) personaggi, come il fratello Goomy Gus che altro non era che la figura contrapposta ( per capirsi un po' come i personaggi di Disney di Paperino e Gastone) infatti lui non aveva da procurarsi da mangiare, trovava sempre qualcuno che glielo pagasse oppure aveva la sfacciata fortuna di trovare dei sacchetti pieni di diamanti ecc. Poi arriverà un altro fratello Montmorency per arrivare poi alla sorprendente , inacidita e rissosa mula Maud (La Checca in italiano), divenuta poi personaggio singolo a se.

Happy Hooligan in Italia è famoso con il nome di Fortunello e apparve per la prima volta sulle pagine del “Corrierino dei Piccoli” nel 1910 a cui poi si affiancarono i suoi presunti figli Fortunellini ( i Qui Quo Qua del tempo).

Una leggenda del tempo, si diceva che questo personaggio fosse stata l'ispirazione per Charlie Chaplin nell'inventare CHARLOT nel 1916.

Nel 1965 la Garzanti pubblicò un intero volume antologico “Fortunello, la Checca e i loro amici”, e gli altri amici erano, Leon e Ciccio due divertentissimi ciccioni e due particolari personaggi francesi, gentili e cerimoniosi, Gaston e Alphonse, il primo alto e il secondo piccolissimo.


Immagini web:






Segni zodiacali del mese: 

BILANCIA dal 23/9 al 22/10


SCORPIONE
dal 23/10 al 21/11




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