domenica 26 marzo 2023

ALMANACUS DOMENICALE - 26 MARZO

ALMANACUS DELLA DOMENICA


Oggi è Domenica 26 Marzo della quarta settimana di questo mese e dodiesima settimana di questo anno.

Il sole sorge alle 7:02 e tramonta alle 19:28

La luna tram.00:05 e sorge alle 09:28

Fase Lunare : Crescente

La prossima luna piena ci sarà il 6 Aprile



SCOPRIRE L'ITALIA


LUCIGNANO (AR)


Dominante dalla sua collina di una dolce altura di circa 400mt s.l.m.sulla valle di Chiana, questo borgo caratteristico dona all'ambiente tuttora agricolo e naturalistico un carattere sobrio ma decisamente intenso nel suo medievale contenuto. Sarebbe bello poterlo vedere dall'alto per apprezzare e capire la sua forma “elittica” e l'intricarsi e svilupparsi delle strette vie. E' stato un paese che ha fatto invidia a tanti e tanti lo hanno posseduto proprio per questa sua caratteristica di dominio e controllo sulla valle, da qui sono passati padroni come Perugia, Siena, Arezzo e naturalmente Firenze, ma nonostante il continuo cambio di potenze si sono mantenute le sue originarie strutture e lo svilupparsi ha tenuto fede sempre alle primarie mura medievali. Ha “girato” per comprendersi, sempre su se stesso senza togliere così il suo fascino e la sua interezza naturale e gelosamente trattenuta e custodita.

Si entra in paese dalla porta San Giusto ancora con i battenti di legno inserendosi così nella prima cerchia viaria ellittica. E' da sottolineare che tra le vie pare vi fosse una certa differenziazione gerarchica ovveroVia Matteotti già Cavalieri , una delle più larghe e luminose pare fosse propria delle costruzioni dei nobili mentre via Roma, esposta più a nord e più angusta è sormontata da case basse tipiche dei ceti più umili.

Proseguendo si arriva al “cassero” senese, su di un autentico slargo fronteggiato da una scalea che conduce alla Collegiata ( al cui interno vi è un grandioso altare disegnato da Andrea Pozzo). Questo monumentale accesso pare sorto per volontà Medicea, poi inframmezzato da una bellissima loggia del settecento. Abbiamo poi la piazza del Tribunale con case in pietra e mattoni dove troviamo il Palazzo Pretorio comunemente e caratteristicamente invaso sulla facciata da stemmi dei luoghi o cittadine del vicinato per arrivare poi, in loco più basso, alla chiesa dalla spettacolare facciata di cromie bianche e grigi di San Francesco, dove all'interno spicca un bellissimo affresco di Bartolo di Fredi rappresentante l'epidemia di peste che invase l'Europa intera durante il periodo tra il 1347 e il 1351, intitolato “Il trionfo della Morte”

Da non perdersi una visita al Museo Comunale nel Palazzo Pretorio che tra le varie opere vi è un preziosissimo reliquario di scuola senese a forma di albero famoso infatti come “Albero di Lucignano”.

Se vi trovate a passare da questo nobile paese nel periodo di Maggio e soprattutto nelle ultime due domeniche potrete imbattervi in un bellissimo evento folcloristico a cui Lucignano tiene particolarmente ed è legato alle stagioni e ai lavori campestri, con un allegorica sfilata di carri e con personaggi in costumi caratteristici del luogo.

Una chicca gastronomica da non perdersi, i crostini al cavolo nero.....una delizia!


Immagini puzzle da web:



APPUNTI PER UNA LETTURA


Da questa domenica posterò sempre un brano che parla di un personaggio principale tratto dalle pagine del libro in questione….lascio a voi indovinare il titolo del libro e l'autore.....la soluzione la prossima domenica.


Appartenevo a una razza sanguigna e senza paura: una popolana di provincia, contadina, bottegaia, con una fiera praticaccia della vita e un corredo di proverbvi per ogni occasione. Ma il mio carattere spigoloso e umorale contrastava con la rotondità delle mie fattezze, con la bocca morbida, rossa come corallo, rispecchiandosi invece nella gagliardia del seno, nella sicurezza degli occhi, nei miei lunghi capelli corvini.

Il matrimonio l'avevo tollerato ma come si tollera una seccatura: qualcosa che ha più a che fare con la violenza che col rispetto. Dell'amore conoscevo solo quello per mia figlia e da vedova credevo che sarei stata felice nell'impavido dominio della mia solitudine. Ma i tempi sgangherati che vissi mi confusero in una moltitudine universale di sfollati: gente sempre in marcia tra città e villaggi invasi dalla guerra e letti di granturco, mulattiere, damigiane sbrecciate e valigie di fibra.

Un'umanità inevitabile di borsari neri, di prostitute, di lazzari perduti alla pietà, dannati a ripassare l'inutile inventario di ciò che si è lasciato.

Perchè la guerra è un incrudimento di tutto , una sciancatura, un rattrappirsi d'ogni senso; e non c'è nessun peccato d'origine, solo un altare di innocenze profanate, lo stupro di una figlia, gli occhi spalancati, l'urlo inutile. Un guado doloroso prima che si torni a – questa povera cosa di oscurità e di errore – senza sapere perchè sia preferibile alla morte.”

TITOLO E AUTORE ( da indovinare)


Immagine web: Parziale della copertina del libro



IL VANGELO DELLA DOMENICA


V Domenica del Tempo di Quaresima

Colore liturgico: Viola


Gv 11, 1 - 45


Io sono la resurrezione e la vita


In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».
All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui».
Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!».
Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro.
Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».
Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».
Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.
Parola del Signore.


Immagine web: Giotto di Bondone – Risurrezione di Lazzaro



UN FUMETTO O CARTOONS


ANDY CAPP

(of Reg Smythe)


Nato nel 1957 per opera dell'inglese Reg Smythe, Andy Capp è un disoccupato cronico, irascibile e sempre pronto ad attaccar briga, sfacciato corteggiatore di cameriere con la celata speranza di trovar da bere birra gratuitamente. Si dedica ai piccioni viaggiatori ma soprattutto al gioco del calcio dove dimostra apertamente la sua dissacrante contestazione verso gli arbitri ma anche verso i giocatori, pure quelli della sua squadra. Ha una “vita matrimoniale” che è una continua lotta a due con la simpatica e attiva Florrie, una moglie che diversamente e fortunatamente non avrebbe potuto avere. Pure lei beve anche se moderatamente, gioca a bingo e ama farsi corteggiare da uno degli esattori e comunque e nonostante tutto lei ama spudoratamente Andy Capp al punto che riesce sempre a perdonargli ogni sua manchevolezza o debolezza. In Italia fu conosciuto come Carlo e Alice e ebbe fortuna apparendo settimanalmente in “strisce” su un'intera pagina della rivista di enigmistica , La Settimana Enigmistica.

Sorprendentemente nel 1976 l'Editoriale Corno pubblicò un libro scritto da un pastore americano presbiteriano sulla dimensione spiriturale segreta di Andy Capp intitolato “Il vangelo secondo Andy Capp”.


Immagini puzzle da web: Alcune copertine del fumetto.



UN FILM ANNI ‘80


KAOS (1984)


Paolo e Vittorio Taviani



Una silloge davvero encomiabile quella che riescono a fare i fratelli Paolo e Vittorio Taviani con l'aiuto della sceneggiatura del magistrale Tonino Guerra di alcune interessanti opere di Pirandello, rielaborando alcuni (per la precisione quattro) racconti tratti da le “Novelle per un anno”. Il titolo Kaos altro non è che il nome del paese di nascita dello scrittore che si affaccia sulla vasta Agrigento e i racconti volano con un corvo con una campana legata al collo nell'azzurro cielo siciliano (Il corvo di Mizzaro) per ritrovarci in una tragedia rustico-siciliana del dopo guerra Garibaldina sottolineandoci la grande problematica dell'emigrazione (L'altro figlio) per poi immergerci in un racconto dai toni dell'orrore di uno sposalizio di un licantropo ( Mal di luna) fino a ritrovarsi in quella lotta di classe beffeggiata di uno dei più famosi racconti (La giara). Notevole poi “un'appendice” ovvero la confessione di Pirandello in pellegrinaggio su quei luoghi della sua Sicilia (Colloquio di Luigi Pirandello con la madre morta).

E' un viaggio interiore delle problematiche dell'isola e un viaggio esteriore delle sue magnifiche terre, Kaos è un'inventiva ammirevole e ben riuscita che tratta di quelle radici popolari passando da un valore antropologico e sfiorando lo storico-politico. Un doveroso elogio va agli interpreti come l'energico e profondo Pirandello di Omero Antonutti e della sorprendente e geniale coppia di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.




FAVOLA DELLA DOMENICA


Il gallo, il cane e la volpe

(Esopo)


Erano proprio buoni amici quel cane e quel gallo, e spesso imprendevano insieme dei bei viaggetti. Ora, una volta, durante uno di questi viaggi, accadde loro di ritrovarsi di notte assai lontano da ogni ricovero. Scorto un albero cavo, il gallo volò sur un alto ramo e il cane si accoccolò nella cavità: e dormirono beatamente.

All'alba il gallo, com'era sua abitudine, si svegliò e cominciò a cantare chiamando il sole. Una volpe udì quel canto e si affrettò a correre ai piedi dell'albero tuta piena di fame e di speranze.

Ahimè! Il galletto era ben alto!

  • Scendi – cominciò a pregarlo. - Vieni giù. Io non ho mai sentito cantar così bene. Vorrei prorio abbracciare un animale che canta in questo modo.

  • Scendo subito – rispose il galletto – Subito subito. Ma tu, prima sveglia il portinaio, costì ai piedi dell'albero, perchè mi apra.

  • O portiere! Sveglia! Apri! - squillò la volpe.

E il cane balzò dalla cavità sulla volpe e la strozzò.

Furbo il galletto, no? Così fa la gente giudiziosa, quando il nemico lusinga e insidia.


Immagine web: Incisione di Samuel Howitt (1811)



PENSIERI DEL GIORNO


La felicità è l'unica cosa che si moltiplica quando la condividi”

Albert Schweitzer



Vi sono momenti, nella vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo.”

Oriana Fallaci - “ La rabbia e l'Orgoglio”


Nessuno al di fuori di noi stessi può governarci interiormente.

Quando lo sappiamo, diventiamo liberi.”

Buddha


Non ci si libera da una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola.”

Cesare Pavese


Una cosa è pensare di essere sulla strada giusta,

ma tutt'altra è credere che la tua strada sia l'unica.”

Paulo Coelho



RICETTA DOMENICALE DI NONNA LINA


SFORMATO DI FAGIOLINI FRESCHI


Ebbene lo ammetto anche io talvolta mi faccio sopraffare da un qualcosa, come ad esempio stamani andando a fare la spesa, non ho resistito a dei bellissimi e freschi fagiolini verdi.

Comprati e subito cucinati......

500/600 gr.di Fagiolini verdi

Pinoli 80 gr

3 Uova

Burro un 25/30 gr.

Besciamella

Formaggio parmigiano grattugiato 60/70 gr.

Formaggio pecorino romano grattugiato 60/70 gr.

Noce moscata

Peperoncino o pepe

Una volta spuntati i fagiolini li lessiamo per circa 10 minuti in una pentola con acqua salata e poi li scoliamo e aspettiamo che si freddino.

Nel frattempo prendiamo una ciotola abbastanza capiente e vi immettiamo i tre tuorli d'uovo mentre gli albumi li montiamo a neve separatamente.

Una volta tiepidi i fagiolini, li spezzettiamo e poi li buttiamo in una padella dove abbiamo già scaldato il burro, li saltiamo per farli insaporire e nel frattempo aggiungiamo anche i pinoli, poi saliamo e pepiamo o aggiungiamo un poco di peperoncino tritato.

Una volta insaporiti li vuotiamo nel recipiente delle uova, aggiungiamo la besciamella, i due tipi di formaggio grattugiato e mescoliamo per amalgamare bene le cose, aggiungiamo un poco di noce moscata, un pugnetto di sale e continuiamo a mescolare fino a raggiungere il composto omogeneo.

A questo punto mettiamo i bianchi montati a neve e con un cucchiaio delicatamente partendo dal basso verso l'alto mescoliamo, pazientemente fino a che i grumoli del bianco montato siano ben disfatti.

Prendiamo una teglia rotonda di media profondità, mettiamo della carta da forno precedentemente bagnata e strizzata, e poi vi versiamo i fagiolini impastati. Mettiamo in forno statico (preriscaldato) a 160/180 gradi e appena notiamo una colorazione brunata sul nostro sformato possiamo togliere.

Una volta raffreddato, poniamo in un vassoio e serviamo.



Nonna Lina


Immagine Errebi (Roberto Busembai)





IL MOTIVO DEL GIORNO


Tommaso ParadisoViaggio intorno al Sole



L'OPERA D'ARTE DELLA DOMENICA



Lowell Nesbitt (americano, 1933-1993), Gold & Violet Iris , 1975




Segni zodiacali del mese: ARIETE dal 21/3 al 20/4


TORO dal 20/4 al 20/5



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