ACCADDE OGGI

GIOVEDI' 5 GENNAIO

Oggi è giovedì 5 Gennaio 2023 della Prima settimana di questo mese e di questo anno.

Il sole sorge alle 7:37 e tramonta alle 16:53

La luna tram.06:41 e sorge alle 15:20

La prossima luna piena sarà il 7 Gennaio


SANTO DEL GIORNO

SAN GIOVANNI NEPOMUCENO NEUMANN


Giovanni nasce nella Repubblica Ceca nel 1811 da genitori artigiani e dopo gli studi classici arriva al seminario a Praga.

Con le lettere di San Paolo, Giovanni ha vocazione di missionario e infatti con l'approvazione del suo vescovo di Praga partirà per il Nord America dove dopo pochi mesi il vescovo di New York lo destinerà nel nord dello stato dove sono presenti tantissimi immigrati di origine tedesca.

Il giovane prete si dedicherà in tutto alla salvezza di questi poveri, di persona parteciperà alle loro sofferenze, si prodigherà negli aiuti, nel soccorso, troverà anche forti disaccordi e avversioni, ma nonostante la sua mancanza di mezzi, sarà sempre in prima linea per fortificare queste persone.

La sua tenacia e il suo amore però saranno appagate, cominciano a sorgere chiese, scuole, collegi per ragazzi e opere della promozione sociale.

Nel 1852 Giovanni viene nominato vescovo di Filadelfia da Papa Pio IX, ma non avendo doti di amministratore, gli viene affiancato un monsignore, Giacomo Federico Wood, il quale però ha ambizioni di superiorità. Giovanni se ne rende conto e con un gesto alquanto evangelico affida la parte centrale della città al proposto mentre lui se ne ritorna nella periferia, nei villaggi a fianco dei più bisognosi.

Giovanni Neumann ha lasciato un catechismo che avrà ben 21 edizioni, ma il suo tempo sta per scadere, un giorno mentre cammina per le strade di Filadelfia è colto da un malore e muore. Era il 1860. Nel 1977 Papa Paolo VI lo canonizzerà.

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IERI AVVENNE


L'AGGUATO E L'UCCISIONE , A CATANIA, DEL GIORNALISTA GIUSEPPE FAVA


La sera del 5 gennaio 1984 in un agguato, viene ucciso con 5 colpi di pistola, il giornalista, scrittore, direttore fondatore del mensile Sicilia, in una strada di Catania, appena uscito dalla redazione mentre si recava a Teatro a prendere la nipote, il 59enne Giuseppe Fava.

Si era sempre prodigato per la lotta contro i mali della “sua” Sicilia, dalla speculazione edilizia alla connivenza mafiosa nella società, il suo fu un grido unico sia come giornalista, prima nell'Espresso sera, poi con il Giornale del Sud, dove proprio in quest'ultimo denuncia la mistione del potere politico e le associazioni mafiose. Si fa scudo e portavoce di una Sicilia “pulita” e non solo con il giornale, ma con romanzi, con opere teatrali e sceneggiature per cinema e televisione. Dopo pochi anni il Giornale del Sud passa di proprietà e si scoprirà poi che i nuovi sono legati ad ambienti mafiosi di Catania, infatti Fava fu licenziato e la redazione chiuse definitivamente.

Ma Fava è un combattente e dopo poco nel 1982, fonda “ I Siciliani” con cadenza mensile dove si denunciano pubblicamente vengono denunciati nomi, luoghi e azioni criminose e illegali.

In un'ultima intervista del dicembre 1983 in un programma di Enzo Biagi dichiara:


«Mi rendo conto che c'è un'enorme confusione sul problema della mafia. I mafiosi stanno in Parlamento, i mafiosi a volte sono ministri, i mafiosi sono banchieri, i mafiosi sono quelli che in questo momento sono ai vertici della nazione. Non si può definire mafioso il piccolo delinquente che arriva e ti impone la taglia sulla tua piccola attività commerciale, questa è roba da piccola criminalità, che credo abiti in tutte le città italiane, in tutte le città europee. Il fenomeno della mafia è molto più tragico ed importante…»


La sera del 5 gennaio l'agguato e l'uccisione, che in un primo momento fu fatta passare per delitto passionale, poi per problemi finanziari in cui incorreva la sua rivista, tanto da evitare una onoranza pubblica ai suoi funerali. Saranno poi il commissario De Francesco e il questore Conigliaro a sostenere la pista mafiosa.

Fava fu il secondo importante uomo di cultura che veniva eliminato da Cosa Nostra, dopo Giuseppe Impasimato.


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PENSIERI, MASSIME E AFORISMI


E' curioso a vedere che quasi tutti gli uomini

che valgono molto

hanno le maniere semplici;

e che quasi sempre le maniere semplici

somo prese per indizio di poco valore.”


GIACOMO LEOPARDI da i Pensieri


PROVERBIO ITALIANO


Chi cammina nella semplicità

cammina bene.


UN FIORE AL GIORNO


PRATOLINA - SEMPLICITA'


La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri.
E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri.
Abbiamo timore di essere fraintesi, di apparire fragili,
di finire alla mercè di chi ci sta di fronte.
Non ci esponiamo mai.
Perché ci manca la forza di essere uomini,
quella che ci fa accettare i nostri limiti,
che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto.
Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà.
Mi piacciono i barboni.
Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle,
sentire gli odori delle cose,
catturarne l’anima.
Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo.
Perché lì c’è verità, lì c’è dolcezza, lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore.


ALDA MERINI


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