ALMANACUS DOMENICALE - 16 APRILE
ALMANACUS DELLA DOMENICA
Oggi è Domenica 16 Aprile della terza settimana di questo mese e quindicesima settimana di questo anno.
Il sole sorge alle 06:27 e tramonta alle 19:52
La luna tram.15:35 e sorge alle 04:53
Fase Lunare : Luna Calante
La prossima luna piena ci sarà il 5 Maggio
SCOPRIRE L'ITALIA
DOZZA (BO)
Questo magnifico borgo si adagia sulle prime colline che dominano la via Emilia, tra Bologna e Imola e spicca con le sue case disposte longitudinalmente con la mole della maestosa fortezza a caratterizzare il dominio dei marchesi Malvezzi- Campeggi che furono i tenutari del feudo dal '500 fino al periodo napoleonico ma che mantennero la proprietà del castello e fu dimora fino all'ultimo erede della casata che morì nel 1960.
Le stette vie che lo distinguono assumono però da vari anni un aspetto davvero invitante e confortevole per la manifestazione che si svolge ogni anno nel mese di settembre ovvero il 'Muro Dipinto' , in cui ogni parete cede il suo muro alle più svariate tecniche pittoriche da parte di artisti provenienti da tutte le parti del mondo. Una galleria a cielo aperto che trasforma questo paese, nel tempo, un luogo davvero da favola. Colori e forme si stagliano su questa collina e librano per le strade, per i vicoli, sulle piazza donando un sentimento di pura libertà espressiva e interiore.
Vi è rimasto poco ancora da dipingere, ma ogni anno, ogni artista, trova il suo piccolo spazio d'affrescare e allora si rinnova quell'angolo dimenticato, quel portico sbiancato, quella casa abbandonata o quello scalino ormai usurato. Tutto è colore e tutto è paesaggio con lo sfondo del verde collinare e di un cielo tipicamente azzurro italiano. La rocca Sforzesca , maestosa, con la planimetria a forma di carena di nave, nonostante la sua imperiosità si armonizza magistralmente bene con le case del paese dandone quel giusto prestigio e avvalorandone il tutto.
Ben conservata e visitabile come del resto non si può mancare di visitare la chiesa prepositurale di Santa Maria Assunta in Piscina al cui interno si può ammirare una tavola del 1492 di Marco Palmezzano. Se avete occasione di recarvi in Settembre in questo bellissimo paese, oltre a godervi delle pitture in diretta potrete anche gustare nella festa delle Arzdore che si svolge in piazza Zotti, i piatti tipici che vi vengono preparati dalle arzdore ovvero le reggitrici della casa, le mogli dei contadini la cui tradizione cedeva a loro l'onere dell'organizzazione della vita domestica. E comunque tra arte e cibo non potete non gustarvi un bel bicchiere di vino in quanto Dozza è sede addirittura dell'Enoteca Regionale dell'Emilia Romagna.
Immagini puzzle da web:
APPUNTI PER UNA LETTURA
Ogni domenica posterò sempre un brano che parla di un personaggio principale tratto dalle pagine del libro in questione….lascio a voi indovinare il titolo del libro e l'autore.....la soluzione la prossima domenica.
(La soluzione della domenica precedente era “LA RAGAZZA DI BUBE ” di CARLO CASSOLA)
Avevo il fisico di Porthos, il nome d'un altro moschettiere e l'abitudine di indossare guanti gialli e occhiali d'oro. Mi si incontrava spesso al cinema o all'Opera o a zonzo per Ferrara: cappello bordato di bianco, bastone e cappotto con bavero di opossum, Corriere della Sera in una tasca e lane inglesi. Ma sceglievo solo posti in platea e in treno viaggiavo in terza classe. D'estate, scendevo al Grand Hotel di Riccione da rosse Alfa Romeo tipo Mille Miglia o da verdi Lancia Asturia, con berretto scozzese e lenti da secondo pilota, lo smoking in valigia e al posto di guida sempre un biondo efebico ragazzo. Ma dietro alla mia eccentrica pinguedine, tutti mi conoscevano come un medico amabile, colto e tranquillo, benvoluto per il riserbo e la cortesia con cui amministravo la mia professione e la mia vita privata.
Mio malgrado gli anni Trenta ruotavano veloci sulla brace di irripetibili vacanze, le ultime prima del diluvio.
Denunciavano ogni fragile patto tra discrezione e scandalo, alterità e rispetto; univano nella diversità ebrei e omosessuali recando a entrambi intolleranze e devastazioni. E simmetrie assurde e tragiche, come quella che ebbe la mia sorte, di amante vilipeso e vecchio disonorato.
I miei occhiali li avrebbero spezzati prima il manganello dei pettegolezzi, poi i capricci di un giovane dal fisico di pugile. Della mia disgrazia fu data notizia anche sul giornale. Morto annegato, c'era scritto, perchè a nessuno era lecito sopprimersi nell'Italia fascista. Tutto, per me, era cominciato in una laguna per finire nellle limacciose acque del Po, presso Pontelagoscuro.
TITOLO E AUTORE ( da indovinare)
Immagine web: Parziale della copertina del libro
IL VANGELO DELLA DOMENICA
II Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia
Colore liturgico: Bianco
Gv 20, 19-31
Otto giorni dopo venne Gesù
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Immagine web: Incredulità di San Tommaso – Michelangelo Merisi detto Caravaggio
CURIOSITA'
Negli anni '70. il cosiddetto movimento degli hippies, aveva come slogan di vita “Fate l'amore, non fate la guerra”, che al solo nominarlo oggi fa venire i brividi da tanto che è assolutamente osannato e preferito l'esatto contrario, e sempre ritornando a quel periodo i seguaci di questo movimento erano anche chiamati i “figli dei fiori”.
Ora parrebbe assurdo che la natura parlasse di guerra ma comunque vi sono alcune specie di fiori e funghi che invece si possono considerare dei veri mezzi di battaglia, quasi concorrenti alla miglior balistica di mano umana.
Tutti penso conoscano la pianta “Caladium” conosciuta in “volgare” come “orecchio di elefante” o “ cuore di Gesù” o anche “ali d'angelo”, ebbene questa è un esempio vero e proprio di pianta che “spara”
Infatti quando la fioritura è al suo culmine e se è ben esposta ai raggi del sole, a intervalli regolari, lancia nell'aria una miriade di granuli microscopici, non visibili ad occhio nudo, trasparenti e formati da polline.
Da notare che essi escono con una potenza tale dal tubicino (conformazione del fiore) che quest'ultimo subisce pure un forte rinculo tipico di un'arma vera, e sono lanci che si possono ripetere per oltre venti volte di seguito e, pensate, ogni tubicino emette circa 200 di questi “proiettili granuli” alla volta.
Ci sono poi alcuni funghi come i “Bulgaria inqunans” che quando sono al momento della maturazione delle spore emettono dei violenti spruzzi di polvere nerastra lanciando lontanissimo il seme, naturalmente tutto questo non è visibile ad occhio nudo, ma se avessimo l'opportunità di osservarlo al microscopio,rimarremmo davvero stupefatti al vedere una vera e propria esplosione simile a uno spettacolo pirotecnico nel classico finale, ovvero un vero bombardamento in miniatura.
Sono curiosità ma sono anche piccole notizie di cose che accadono intorno a noi e non ce ne rendiamo conto, la natura come sempre ci meraviglia e ci sorprende.....e noi uomini? La distruggiamo con la stessa naturalezza e indifferenza!
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
FAVOLA DELLA DOMENICA
IL LUPO E LA VOLPE DAVANTI AL TRIBUNALE DELLA SCIMMIA
(Jean de la Fontaine)
Un Lupo, che accusò di ladreria
una Volpe birbona sua vicina,
o vera o falsa che l'accusa sia,
davanti al tribunal d'una Bertuccia
senza tanti avvocati la trascina.
A memoria di scimmia imbroglio simile
giammai non s'era visto, anzi si dice
che a distrigare il bandolo,
la Bertuccia sudò quattro camicie.
Dopo molte proteste e grida e repliche,
il giudice, ch'è vecchio del mestiero,
- Basta, - risponde lor, - o falso o vero,
pagate entrambi e che la sia finita.
Tu, Lupo, paga, perchè fai figura
d'accusator bugiardo,
e tu, perchè sei ladra di natura -.
Pensò la Scimmia, a torto od a ragione,
che il luogo dei birbanti è la prigione.
Immagine web: da “Fables de La Fontaine” illustrées par Benjamin Rabier, Editeur Jules Tallandier (1906)
Solo se riusciremo a vedere l'universo come un tutt'uno in cui ogni parte riflette la totalità e in cui la grande bellessa sta nella sua diversità, cominceremo a capire chi siamo e dove stiamo.
(Tiziano Terzani)
Io da sola non posso cambiare il mondo, ma posso lanciare una pietra nell'acqua per creare molte piccole onde.
(Madre Teresa di Calcutta)
Fai ciò che ami, ama ciò che fai, e mantieni più di quanto hai promesso.
(Harvey B. Mackay)
La felicità è l'unica cosa che si moltiplica quando la condividi.
(Albert Schweitzer)
RICETTA DOMENICALE DI NONNA LINA
Quando si tratta di cucinare e spesso non ho quell'improvvisazione che ci vuole per preparare un pasto decente e appetitoso, divento quasi pazza e mi dedico a sfogliare libri e riviste pur di riuscire ad avere una buona e giusta idea, tenendo pure in considerazione il periodo stagionale per utilizzare al meglio le verdure e i prodotti che in quel mese sono più abbondanti e a prezzo modico. E tra questo mio vagare e sfogliare mi è capitato tra le mani un vecchio quaderno a righe dove mia madre solitamente riportava varie ricette che la mia nonna le insegnava o che magari aveva inventato e rinnovato con sua fantasia. Bene tra queste mi è capitato sotto occhio questa che oggi vi svelo, è una ricetta facile e decisamente giusta per questo periodo per il prodotto che viene cucinato, è una tipica ricetta lucchese, che in dialetto locale è conosciuta come “Carciofi ritti”, dovuto al fatto che vengono cucinati in posizione appunto eretta. Spero sia di vostro gradimento e ve la riporto senza aggiungere nessun altro ingrediente che comunque vi garantisco anche che è davvero saporita e invitante.
CARCIOFI 'RITTI' o RIPIENI
Ingredienti:
4 carciofi
100 gr di mozzarella
1 uovo
2 filetti di acciughe
2 cucchiaiate di parmigiano grattugiato
2 ucchiaiate di pangrattato
1 cucchiaino di prezzemolo tritato
1 limone
olio EVO,
sale e pepe o peperoncino quanto basta e come desiderate.
Pulite ben bene i carciofi, eliminando tutte le foglie dure che li contornano e poi passateli in acqua acidulata, ovvero acqua e limone, ( questo come sapete fa si che non anneriscano) e poi posateli allargandoli uno alla volta nel centro, in piedi su un piatto.
Nel frattempo tritate la mozzarella e poi la mettete in una scodella e vi unite il parmigiano, il pangrattato, il prezzemolo tritato e l'uovo che dovete aver sbattuto precedentemente. Aggiungete il sale q.b., il pepe o peperoncino e amalgameate bene il tutto mescolando ben bene. Con un cucchiaino prendete poco per volta un poco dell'impasto ottenuto e riempite ben bene i carciofi e terminate con un mezzo filetto di acciuga per ognuno.
A questo punto posate sempre in posizione eretta i carciofi in una teglia, li bagnate con un filo d'EVO e aggiungete dell'acqua fino a coprirli a metà.
( Secondo il mio parere personale, se al posto dell'acqua aggiungete del buon brodo di carne , se ne avete, saporiscono il tutto molto di più).
Si cuociono per circa 15 minuti su fuoco moderato coperti, poi si passano in forno per completarne la cottura.
Nota di curiosità: Il grande poeta Pablo Neruda ha addirittura dedicato un poema al carciofo “Ode al carciofo) e alcuni anni or sono in California esisteva un concorso di bellezza che incoronava Miss Carciofo.....non ci crederete ma nel 1946 fu vinto da Marilyn Monroe ( che dirle “bella come un carciofo” non lo vedo poi tanto appropriato!)
Nonna Lina
Immagine web:
IL MOTIVO DEL GIORNO
Girotondo intorno al mondo
(Sergio Endrigo)
L'OPERA D'ARTE DELLA DOMENICA
Immagine di: Alex Alemany
Segni zodiacali del mese: ARIETE dal 20/3 al 20/4
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