ACCADDE OGGI

LUNEDI' 13 FEBBRAIO

Oggi è Lunedì 13 Febbraio 2023 della seconda settimana di Febbraio e settima di questo anno.

Il sole sorge alle 7:08 e tramonta alle 17:40

La luna tram. 10:37 e sorge alle 00:35

La prossima luna piena ci sarà 7 Marzo


IERI AVVENNE


BREVETTO DEL CINEMA


Nel 1894 il padre dei Lumière, Antoine che a Lione gestiva un'importante fabbrica di lastre fotografiche, ebbe occasione mentre si trovava a Parigi di vedere un Kinetscopio, ovvero il già famoso Kinetscopio di Thomas Edison che in America era già molto diffuso. Si trattava di uno strumento atto a far vedere immagini a coloro che vi si avvicinavano, era una specie di cabina dalla cui apertura ogni singolo poteva appoggiare il viso e avere l'opportunità di vedere una specie di film. Ne rimase talmente colpito che appena giunto a casa incitò i suoi figli a migliorare quello strumento.

Il 13 febbraio del 1895 si può dichiarare che nasce il “cinema” infatti i fraelli Auguste e Louis Lumière brevettano uno strumento in grado di poter osservare delle prove di cronofotografia, ovvero poter generare delle foto in movimento. Era un macchinario che avrebbe avuto la proprietà di fare ben tre cose, scattare foto, svilupparle e e proietarle. La prima dimostrazione pubblica era già avvenuta con successo nel dicembre dell'anno prima, anche se lo stesso Louis minimizzò tale successo asserendo : “Il cinema è stata un'invenzione senza avvenire”.

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CATARI E PATARINI ARSI VIVI A VERONA


Già dal 1276, precisamente a Sirmione sul Garda, inizia quella che diverrà una vera repressione anticlericale, una spedizione armata comandata dal vescovo di Verona Timideo affiancato dal già “purtroppo” famoso inquisitore Filippo Bonacolsi , dal capitano generale di Mantova, padre Pinamonte e dal fratello del signore di Verona Mastino, Alberto della Scala con l'impiego di di una numerosa flotta armata di cavalieri e fanti. Saranno anni davvero violenti, l'eretico è chiunque, il cosiddetto semplice, anche se la mira è rivolta al movimento dei Catari e Patarini.

Il 13 febbraio del 1278, furono relegati circa duecento tra Patarini e Catari, saranno trasportati dentro l'arena di Verona e indi legati su una già presente e enorme catasta di legna dove verranno arsi vivi. Un'esecuzione pubblica esemplare che sia di monito per tutto il popolo. L'inquisizione non ha freno e remore, ma questo è uno tra i più criminosi fatti di cui si sia macchiata la Chiesa di allora e i Governi di quel preciso periodo.

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INCENDIO DEL CINEMA STATUTO A TORINO


Il 13 febbraio del 1983, Torino sarà testimone di uno dei più tragici eventi allora accaduti, il cinema Statuto improvvisamente prende fuoco e causerà la morte di ben 64 persone tra cui due bambini.

Il tutto pare sia dovuto a un corto circuito le cui scintille hanno innescato l'incendio su una tenda del cinema, in fondo alle ultime file. L'incendio si propaga in maniera velocissima, troppe sono le cose altamente infiammabili, come la moquette stessa del pavimento o le sedie ricoperte in materiale plastico, gli spettatori della sala si accorgeranno dopo poco dell'acre fumo che li sta invadendo e avranno il tempo di poter fuggire dalle porte d'emergenza. Quando i pompieri arrivano, rileveranno sei corpi nella platea, e nonostante la gravità della cosa hanno anche un motivo di sollievo pensando che il cinema Statuto aveva una capienza di circa 2000 persone e quella sera fortunatamente c'era un gramo numero di persone.

Ma l'immane tragedia purtroppo è ancora da svelare, quando si salirà alla galleria lo spettacolo che gli si presenterà davanti ai loro occhi sarà difficile da dimenticare, si troveranno corpi da ogni parte, saranno ben 60, persino due bambini e due giovanissimi fidanzati che verranno trovati abbracciati. Cosa era successo? La spiegazione fu semplice, quando in platea si erano resi conto dell'incendio purtroppo non era scattato nessun allarme e non si erano accese le fatidiche luci rosse, il film continuava imperterrito ad essere proiettato e dalla galleria nessuno si poteva perciò accorgere dell'accaduto. All'aprirsi delle porte della platea, l'acre e velenoso fumo, travolto dalla corrente d'aria, è salito improvvisamente alla galleria sorprendendo gli spettatori, ma il destino e purtroppo la colpa dei gestori del cinema, hanno contribuito maggiormente a questa tragedia. Le porte d'emergenza della galleria erano chiuse e quei poveri spettatori non hanno avuto scampo, l'esalazione di ossido di carbonio e acido cianitrico hanno ucciso quelle persone in meno di due minuti.


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DA MENZIONARE


NASCE GEORGE SIMENON


Il 13 febbraio del 1903 nasce a Liegi, George Simenon , colui che diverrà uno dei più celebri e importante esponente della letteratura “gialla” poliziesca del secolo. Dopo vari racconti e prose anche autobiografiche, Simenon nel 1931 da inizio alla fortunatissima serie di romanzi incentrati sul commissario Maigret, romanzi che sorvoleranno il cielo Belga e spopoleranno in tutto il mondo, il genere poliziesco con questo commissario è totalmente rinnovato e sarà icona per molti altri scrittori di poi. Sarà poi il cinema a darne ancora più valore e importanza con l'interpretazione del commissario Maigret da parte di grandi attori come Jean Gabin, e in Italia non possiamo non citare colui, che pure per Simenon ne identificò l'esatta trasposizione, che fu l'interprete di una riuscita serie televisiva, l'attore Gino Cervi. Simenon morirà a Losanna nel 1989.


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IL SANTO DEL GIORNO


SANTA FOSCA E MAURA


La leggenda narra di una giovane pagana di Ravenna che insieme alla sua giovane nutrice cristiana furono vittime della persecuzione di Decio nel secolo III. Si dice che furono torturate, poi decapitate e infine che i loro corpi furono gettati in mare, da dove, però, le loro spoglie furono recuperate da devoti marinai e sepolte in Tripolitania.

La leggenda narra ancora che un certo Vitale per far si che le loro spoglie non cadessero in mano turca, secoli dopo, portò i loro resti a Torcello e quivi vi costruì una chiesa a loro dedicata. A dare ulteriore conferma che le reliquie provenissero dall'Africa è nei loro stessi nomi, Fosca e Maura, nomi che in Italia del tempo venivano attibuiti a persone dalla pelle scura.

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MASCHERE ITALIANE – ARLECCHINO


Arlecchino, possiamo definirlo la maschera emblematica del carnevale stesso, pensate che è una delle più antiche e fu naturalizzato in quasi tutti i teatri dell'Europa, ci porta a un ricordo dei mimi della commedia latina, infatti di Greci al tempo portavano in scena tutti i popoli della terra allora conosciuti e tutte le classi della società, sapienti, mercanti, negozianti caldaici, preti egiziani, maghi persiani, cortigiane di Lesbo, schiavi africani e tra questi un uomo vestito a volte con pelle di capra, altre con una pelle di tigre dai più svariati colori, un bastoncino come arma, la testa rasata coperta da un cappello bianco e una maschera nera, veniva definito il giovane satiro ma potrebbe benissimo essere il futuro Arlecchino.

In Italia Arlecchino, come del resto anche un'altra maschera famosa Brighella, venivano nominati Zanni, una parola che pare derivi dalle latine Sannio, Sanniones, ovvero giullari, buffoni e che già nel Sannio di Cicerone si può riconoscere il nostro Arlecchino con una maschera che con la bocca, con il viso e con i gesti e la voce portava al ridere chi lo ascoltava.

All'inizio la maschera non era che un servo zotico, pure vigliacco, ma con il tempo venne a cambiare fino a raggiungere il suo carattere misto d'ignoranza e arguzia semplicità e malizia e pure tanta grazia. Rappresenta un fanciullone che ha comunque lampi di intelligenza e che riesce a volte pure a ragionare e nelle sue azioni, siano buone o cattive, riesce sempre a donare un qualcosa di eccitante, agile, scattante e al tempo stesso anche goffo, è un fedele e paziente servitore sempre innamorato e pure imbarazzato per se e anche per il suo padrone.

Il costume in origine era costituito da una giacchetta aperta sul davanti e unita da vari nastri dai più svariati colori, un paio di stretti calzoni coperti anche essi da pezzi di stoffa colorata, aveva la maschera nera e una barba incolta e lunga, cinturino, borsa e una spada di legno. Ma nel tempo anche l'abito ha subito le sue trasformazioni, la giacca si è raccorciata, i calzoni ancor più ristretti e ridotti e gli stracci colorati sono divenuti quadretti multicolore collocati con ordine e armonia su tutto il costume, la maschera nera, la coda di coniglio come emblema della poltroneria, il cinturino e un bastone.

Ed ecco aprire il Carnevale che tanto piace ai bambini e che comunque intenerisce il cuore dei grandi.


Disegno di Errebi (Busembai Roberto)



PENSIERI, MASSIME E AFORISMI



Una parte degli uomini opera senza pensare, l’altra pensa senza operare.”


Ugo Foscolo – su l’Origine della Giustizia


Tutto il buono è stato già pensato; si deve soltanto tentare di pensare

ancora una volta”


Goethe – Maximen Und Reflexionens


Posso concepire un uomo senza mani, senza piedi, senza

testa; ma non senza pensiero: sarebbe o una pietra o un bruto”


Pascal – Pensèes



UN FIORE AL GIORNO


PENSIERO – VIOLA


Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine

Appunti di una vita dal valore inestimabile

Insostituibili perché hanno denunciato

Il più corrotto dei sistemi troppo spesso ignorato

Uomini o angeli mandati sulla terra per combattere una guerra

Di faide e di famiglie sparse come tante biglie

Su un'isola di sangue che fra tante meraviglie

Fra limoni e fra conchiglie, massacra figli e figlie

Di una generazione costretta a non guardare

A parlare a bassa voce, a spegnere la luce

A commentare in pace ogni pallottola nell'aria

Ogni cadavere in un fosso

Ci sono stati uomini che passo dopo passo

Hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno

Con dedizione contro un'istituzione organizzata

Cosa Nostra, cosa vostra, cos'è vostro?

È nostra, la libertà di dire

Che gli occhi sono fatti per guardare

La bocca per parlare, le orecchie ascoltano

Non solo musica, non solo musica

La testa si gira e aggiusta la mira, ragiona

A volte condanna, a volte perdona

Semplicemente

Pensa prima di sparare

Pensa prima di dire e di giudicare, prova a pensare

Pensa che puoi decidere tu

Resta un attimo soltanto, un attimo di più

Con la testa fra le mani

Ci sono stati uomini che sono morti giovani

Ma consapevoli che le loro idee

Sarebbero rimaste nei secoli come parole iperbole

Intatte e reali come piccoli miracoli

Idee di uguaglianza, idee di educazione

Contro ogni uomo che eserciti oppressione

Contro ogni suo simile, contro chi è più debole

Contro chi sotterra la coscienza nel cemento

Pensa prima di sparare

Pensa prima di dire e di giudicare, prova a pensare

Pensa che puoi decidere tu

Resta un attimo soltanto, un attimo di più

Con la testa fra le mani

Ci sono stati uomini che hanno continuato

Nonostante intorno fosse tutto bruciato

Perché in fondo questa vita non ha significato

Se hai paura di una bomba o di un fucile puntato

Gli uomini passano e passa una canzone

Ma nessuno potrà fermare mai la convinzione

Che la giustizia no, non è solo un'illusione

Pensa prima di sparare

Pensa prima di dire e di giudicare, prova a pensare

Pensa che puoi decidere tu

Resta un attimo soltanto, un attimo di più

Con la testa fra le mani

Pensa

Pensa che puoi decidere tu

Resta un attimo soltanto, un attimo di più

Con la testa fra le mani


Fabrizio Moro - Pensa


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Segni zodiacali del mese: Acquario dal 21/1 al 19/2



Pesci dal 20/2 al 20/3


Commenti

  1. Bravissimo! Anche oggi un Almanacuss splendido!

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  2. Anche io partecipato a "Arlecchino servo di due padroni" con varie repliche. Non ero Arlecchino, ci vogliono caratteristiche fisiche non indifferenti.

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    1. Comunque hai avuto una bellissima esperienza, io ho visto tanti anni fa quello con Ferruccio Soleri che ho avuto anche la possibilità di conoscerlo. Meraviglioso

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