ACCADDE OGGI

GIOVEDI' 16 FEBBRAIO

Oggi è Giovedì 16 Febbraio 2023 della seconda settimana di Febbraio e settima di questo anno.

Il sole sorge alle 7:03 e tramonta alle 17:44

La luna tram. 12:51 e sorge alle 04:13

La prossima luna piena ci sarà 7 Marzo


IERI AVVENNE


VIENE APERTA LA TOMBA DEL FARAONE TUTANKHAMON


Era il 4 novembre del 1922 , che l'archeologo Howard Carter scoprì l'accesso all'enorme sepoltura nella valle dei Re, nel cuore dell'Egitto e di fronte alla grandiosa Luxor, del faraone Tutankhamon e fu lo stesso che il 16 febbraio del 1923 ne aprì i sigilli.

Certo non si sarebbe mai immaginato di trovasi di fronte una sfarzosa maschera d'oro e lapislazzuli raffigurante il giovanissimo faraone, infatti la storia dice che salì al trono a soli nove anni e che purtroppo morì a soli diciotto anni. Carter non solo aveva riportato alla luce un mistero dell'antica civiltà Egiziana ma aveva scoperto anche un tesoro dal valore inestimabile che essa conteneva e aveva pure aperto, poi, a successive altre incognite che ancora non hanno trovato risposta. Tra le tante cose che si ebbero a leggere in questa scoperta, pare che il Faraone avesse un piede piegato all'interno e perciò zoppicasse, e ne sono testimoni gli oltre 130 bastoni da passeggio ritrovati nell'arredo funebre.


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GUIDO DA SPOLETO INCORONATO RE D'ITALIA


Guido da Spoleto, nipote, da parte di madre, del re d'Italia Pipino il Breve (padre del futuro Carlo Magno), era un condottiero molto coraggioso e pure ambizioso tanto che dopo l'eredità del ducato di Spoleto, si ribellò subito nei confronti del papa e dell'imperatore ingrandendo così il ducato del padre estorgendo e aggregando le terre papali di Camerino e si schierò contro l'imperatore Carlo il Grosso avendo come alletato l'Imperatore d'Oriente. Alla deposizione di Carlo il Grosso, Guido non si fece molte remore per ambire alla corona di Francia anche perchè aveva un forte alleato e sostenitore, il vescovo di Reims. Non solo ma pare stringesse alleanze con Berengario del Friuli affidandogli la corona d'Italia in accordo con il nipote di Carlo il Grosso, Arnolfo di Carizia, a cui spettava il trono dei Franchi Orientali. Ma la Francia non stette ad aspettarlo tanto che avevano già investito a Compiègne, come successore al Grosso, il conte Eudes. La tenacia di Guido da Spoleto era talmente forte e l'ambizione lo sosteneva ardentemente che si fece prima incoronare a Langres e trovò vinta pure la battaglia contro Eudes che fu costretto a ritirarsi. Non ancora contento, Guido, rientrò in Italia e sfidò il suo alleato Berengario per riconquistare la corona e sul fiume Trebbia riuscì, dopo aver subito una perdita a Brescia, a sconfiggere Berengario e a farsi incoronare poi a Pavia, era l'anno 889. Nel 891, sarà Papa Stefano V a riconoscerlo avente diritto anche alla corona imperiale ovvero Imperatore del Sacro Romano Impero.


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DA MENZIONARE


MUORE GIOSUE' CARDUCCI

Il 16 febbraio del 1907 muore nella sua casa a Bologna, assistito dai familiari, il grande poeta del Risorgimento Giosuè Carducci e l'Italia intera veste a lutto. I suoi funerali, che si svolgeranno due giorni dopo, avranno la parvenza di un grande corteo silenzioso e riverente, persino i cavalli che portano il feretro alla Certosa hanno gli zoccoli fasciati per non far rumore, le case sono tutte parate a lutto e i lampioni accesi sono ricoperti di un tessuto crespo. La sua casa e la sua enorme e ricca biblioteca saranno poi donate dalla Regina Margherita al comune di Bologna.


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MUORE KEITH HARING

A soli 31 anni si spegne il 16 febbraio 1990 a New York l'icona della pop art, l'innovatore dell'arte americana degli anni 80, Keith Haring per immunodeficienza ovvero AIDS che al tempo seminava morti senza avere ne cure e ne conoscenza della malattia. E' stato un rivoluzionario vero e proprio dell'arte pittorica usando elementi riconoscibili come i cartoni animati trasformandoli e mescolandoli in culture assolutamente diverse come i geroglifici egiziani o addirittura disegni aborigeni.

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IL SANTO DEL GIORNO – SANTA GIULIANA


Per un matrimonio combinato dai familiari, come era d'uso in quel tempo, siamo ai primi dell'anno 300, la cristiana Giuliana si trova giovanissima a sposarsi con il prefetto pagano Eulogio, nella sua città natale di Nicomedia in Bitinia. Dopo le nozze però si rifiuterà di avere rapporti con il marito e anzi tenterà di poterlo convertire alla sua religione, ma costui troppo fedele all'imperatore rifiutò caldamente di convertirsi e spaventato da quella moglie cristiana, e valendosi della sua autorità di prefetto, comandò che fosse torturata per far si che rinnegasse la sua fede.

Qui subentra la leggenda narrante la visione del diavolo, ovvero quando Giuliana ormai stremata dalle torture e legata in cella in attesa del supplizio, avesse in visione un Angelo che la esortava a cedere alle volontà del marito e porre così fine al suo dolore. Ma ella riconobbe nell'Angelo la figura del demonio e fece così in modo di legargli le mani di dietro e scaraventato in terra, lo percosse con le catene cui era lei stessa legata, mentre lui la implorava : “Madonna Giuliana, abbi misericordia di me”.

Morì decapitata intorno al 305 e fu una delle tante vittime della persecuzione di Diocleziano.


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MASCHERE ITALIANE – STENTERELLO


Stenterello era la tipica maschera fiorentina della commedia , dove c'era da portare allegria, svago e divertimento ecco comparire Stenterello, come del resto in altre regioni al pari divertimento appare Meneghino per la Lombardia o Gianduja per il Piemonte.

Stenterello nacque da un attore fiorentino Del Buono, così pare, e il suo carattere brioso e divertente è assolutamente naturale e si può dire che rappresenti l'immagine fedele della regione che rappresenta, perché i toscani (noi toscani) hanno la “burloneria innocente” innata, spontanea, pulita e genuina e non si può che rimanerne incantati anche se spesso con il loro ingenuo sarcasmo ci beffeggiano o ci criticano....ma lo fanno così con tanto buon cuore che non possiamo che riderci sopra.

Nella commedia Toscana, Stenterello è quasi personaggio fisso, ora domestico talvolta pure padrone, spesso fa parodia di qualche personaggio eroico, comico o romantico del momento o addirittura rappresenta con dovute caricature le politiche d'attualità. Ma non solo cambia le parti ma pure l'abito è sempre diverso e comunque a seconda della rappresentazione, mentre rimangono invariate, la sua tradizionale parrucca nera che termina con una lunga coda ricurva di colore rosso, le grosse sopracciglia fatte con il sughero bruciato e allungate fino alle orecchie e le guance assolutamente imbrattate di bianco in cui spesso appaiono dei segni rossi o neri. Ma possiamo affermare che la vera e unica caratteristica di questa “maschera” è la mancanza dei suoi denti davanti che già questa provoca al divertimento!

Insomma questo personaggio magro e lesto, si divincola con assoluto e puro divertimento, senza essere villano, non è affatto coraggioso anche se lo volesse essere e sa comunque divincolarsi bene dal pericolo. Come ho detto prima, lo Stenterello toscano ( a differenza di uno Stenterello di Bologna molto più pacato, grande parlatore, che amava raccontare storielle e che non portava mai a termine) è la vera rappresentazione del fare e agire di un toscano puro. Tutto per divertimento, ma non per sarcasmo, solo puro scambio di vedute fatto magari davanti a un tavolino con un buon vino delle colline, salumi tradizionali e una pacca sulle spalle a consolidare un'eterna amicizia.


Disegno di Errebi (Busembai Roberto)



PENSIERI, MASSIME E AFORISMI


Bagnatevi del sangue di Cristo crocefisso, e cominciate

una vita nuova con speranza che le colpe vostre si consumeranno

nel sangue e fuoco d'amore.”


Santa Caterina da Siena – Pensieri e Sentenze



Le porte dell'Inferno sono aperte notte e giorno: lubrica

è la discesa, e agevole la vita.”


Dryden – Translation of The Aeneid



Chi cade in peccato è un uomo: chi se ne duole è un

santo; chi se ne vanta è un diavolo.”


Fuller – Holy and Profane State



Nulla imbaldanzisce tanto il peccato quanto la pietà.”


W. Shakespeare – Timon of Athens



Il peccato non si rifiuta mai.”


Alda Merini



UN FIORE AL GIORNO


PECCATO – TUBEROSA


AVARIZZIA


Ho conosciuto un vecchio,

ricco, ma avaro: avaro a un punto tale

che guarda li quatrini ne lo specchio,

pe vedè raddioppiato er capitale.

Allora dice: “Quelli li do via,

perchè ce faccio la beneficenza,

ma questi me li tengo, pe prudenza”,

e li ripone ne la scrivania.


IRA


Lidia, ch’è nevrastenica, è capace

che quanno liticamo per un gnente,

se dà li pugni in testa, espressamente,

perchè lo sa che questo me dispiace.

Io je dico: “Sta’ bona, amore mio,

che sennò te fai male, core santo”,

ma lei fa peggio infino a tanto

che quarcheduno je ne do pur’io.


INVIDIA


Su li stessi scalini de ‘na chiesa,

c’è ‘no sciancato co la bussoletta,

e una vecchia co la mano stesa.

Ogni minuto lo sciancato dice:

Moveteve a pietà de un infelice,

che sò tre giorni che nun ha magnato”,

e la vecchia borbotta: “Esaggerato”.


ACCIDIA


In un giardino, un vagabonno dorme,

accucciato pe tera, arinnicchiato,

che manco se distingueno le forme.

Passa una guardia: Ahò – dice – Cammina!

Quello se smucchia e j’arisponne: Bravo.

Me sveji proprio a tempo, me sognavo,

che stavo a lavorà ne l’officina!


TRILUSSA – Li peccati capitali



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Segni zodiacali del mese: Acquario dal 21/1 al 19/2


Pesci dal 20/2 al 20/3


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